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Matteo Salvini, "dal Vaticano lo giurano". Mosca e il "mediatore", arriva la bomba sporca

 Matteo Salvini

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Continua a tenere banco la vicenda della (mancata) visita di Matteo Salvini a Mosca, dell’incontro con Sergey Razov all’ambasciata russa e soprattutto del misterioso Antonio Capuano, ex deputato di Forza Italia è sarebbe diventato in questi mesi di guerra in Ucraina un consulente non ufficiale del segretario legista per quanto riguarda la politica estera. Emiliano Fittipaldi ha approfondito la questione su Domani, scoprendo che esisterebbero tensioni all’interno del partito di Salvini, dove nessuno o quasi pare che fosse a conoscenza dell’ipotesi del viaggio e soprattutto del nuovo consigliere.

 

 

“I responsabili ufficiali e ‘ufficiosi’ che curano i rapporti internazionali di Salvini - scrive Fittipaldi - (cioè Lorenzo Fontana e la giornalista Maria Giovanna Maglie, atlantista convinta e per questo in rotta con l’amico Matteo) sono rimasti basiti dall’ipotesi di viaggi spericolati e nuovi consiglieri che non conoscevano nemmeno”. Il caso sarebbe però arrivato fino in Vaticano, dove ci sarebbe una certa preoccupazione per “l’apertura di credito” data a Salvini nell’ultimo anno. Dalle parti della Santa sede si inizia a pensare che forse è stata un errore l'apertura al leghista.

 

 

“Un percorso di avvicinamento - scrive sempre Fittipaldi - quello tra Salvini e pezzi del Vaticano, che non è affatto casuale o sporadico, e che adesso rischia di essere interrotto: la Santa sede non ha affatto apprezzato le nuove mosse di Salvini e le chiacchiere in libertà del suo nuovo consulente, e da adesso in poi – giurano dal palazzo apostolico – al leghista russofilo si darà meno credito”.

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