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Ballottaggi, colpo di scena a Verona: Sboarina chiude le porte in faccia a Tosi, cosa può succedere

 Flavio Tosi

Salvatore Dama
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Se era già difficile ribaltare il risultato del primo turno, con Damiano Tommasi (sostenuto dalla sinistra) arrivato quasi al 40 per cento, adesso tutto diventa più complicato per la lite tra i due candidati del centrodestra. Federico Sboarina e Flavio Tosi non si amano (per usare un eufemismo), ma a Roma qualcuno aveva sperato in un miracolo, dettato dalla necessità di non consegnare le chiavi della città al Pd. Non è andata così. È successo questo: in mattinata Sboarina fa capire di essere interessato ai voti di Forza Italia, ma non vuole apparentarsi con il suo candidato. Gli azzurri chiedono a Fratelli d'Italia di intercedere, ma è una questione locale e se la devono spicciare a Verona. Allora ad Arcore si operala contromossa: Tosi (indipendente, ex Lega) aderisce a Fi.

 

Quindi se il sindaco uscente vuole il sostegno azzurro deve per forza beccarsi anche lui.Sboarina rompe gli indugi e annuncia che non vuole siglare l'accordo con il suo (ex) competitor. Insorgono Forza Italia e Lega, invitando Giorgia Meloni a intervenire sul "suo" candidato. Ignazio La Russa si propone come garante. Quando mancano poche ore alla scadenza della decisione. Riavvolgiamo il nastro. Lunedì sera Tosi propone l'apparentamento: «Ma da Sboarina non c'è stato alcun cenno». Risposta che arriva ieri. Ed è negativa: «La mia intenzione è di parlare direttamente ai cittadini veronesi. Io auspico che ci sia accordo tra tutte le liste del centrodestra, un accordo programmatico, ma non un tecnicismo che verrebbe visto come frutto di logiche di palazzo».

 

 

Tradotto: i voti azzurri sì, l'accordo con il loro candida to no. I rapporti con i berluscones era già difficili prima del voto. Ora diventano pessimi. Tosi mercoledì sera è andato ad Arcore e ha aderito al movimento azzurro: «Senza Forza Italia non si governa. Farebbe bene a ricordarlo chi ancora crede di poter fare a meno di noi». Con l'adesione ai forzi sti, Tosi perde l'appoggio di Italia viva: «A questo punto stiamo valutando di sostenere Tommasi», dice il coordinatore veneto Davide Bendinelli. Per Fratelli d'Italia è un fatto locale: «I vertici nazionali hanno dato mandato alla classe dirigente veronese e veneta di adoperarsi per la sostanziale unità». Silvio Berlusconi e Matteo Salvini si arrabbiano. «Non abbiamo chiesto poltrone, Sboarina e Fratelli d'Italia hanno deciso di spaccare il centrodestra a Verona e di offrire un pericoloso assist alla sinistra», è la voce di disappunto che arriva da Arcore. Segue la velina leghista: «Assistiamo con grande sorpresa a un sindaco di Fratelli d'Italia che disobbedisce alla leader di Fratelli d'Italia».
Riparla Tosi, in una nota congiunta con il coordinatore regionale di Forza Italia Michele Zuin: «Come si può fare appello a tutto il popolo del centrodestra, se la metà di questo non troverà sulla scheda per il ballottaggio i simboli ed i riferimenti ai quali ha dato fiducia al primo turno?». A fine giornata interviene La Russa: «A livello nazionale, quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. Se il sindaco dice la sua a Verona, non possiamo imporre nulla», alza le mani, offrendosi comunque come «garante», per FdI, «della condivisione di programmi e progetti con tutto il centrodestra»

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