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Silvio Berlusconi, "Giorgia Meloni premier?": la risposta che gela la leader FdI

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Dopo aver chiesto a Mario Draghi una verifica di maggioranza dopo le bizze del M5s sul dl Aiuti, Silvio Berlusconi torna a parlare in una lunga intervista a La Stampa, dove assicura: "Il governo va avanti anche senza 5 Stelle". Nel caso, semmai, il problema sarà la ridistribuzione dei rapporti di forze all'interno della maggioranza. "Speriamo non accada - aggiunge il leader di Forza Italia -, ma noi siamo pronti al voto", assicura il Cavaliere, il quale chiude a qualsiasi nuovo premier prima del voto: "Nessuno dopo Draghi in questa legislatura", taglia corto nel colloquio con il quotidiano torinese.

 

E nell'intervista, fa rumore anche un'altra risposta, su Giorgia Meloni, la leader di quei Fratelli d'Italia che nella coalizione di centrodestra sono il partito accreditato di maggiori consensi. Al punto di sembrare, ad oggi e in vista del prossimo voto, irraggiungibili. Ragione per la quale sembra la maggiore accreditata al ruolo di premier, almeno nella coalizione. E al Cavaliere chiedono: "Se Meloni fosse la più votata del centrodestra alle prossime elezioni, Palazzo Chiti toccherebbe a lei?".

Tiepida la risposta di Berlusconi: "Non credo che discutere di questo un anno prima sia molto utile - premette -. Pensiamo a vincere le elezioni proponendo agli italiani un governo serio, credibile, autorevole in Europa e nel mondo. Alla fine del percorso, non certo all'inizio individueremo insieme la figura con il profilo più adeguato", taglia corto il leader azzurro.

 

Dunque, un secondo tentativo. "Provo in un altro modo - chiede Andrea Malaguti per La Stampa -: l'Europa accetterebbe Meloni a Palazzo Chigi?". E Berlusconi: "L'Europa non sceglie il nostro Presidente del Consiglio. È una prerogativa che spetta esclusivamente al Capo dello Stato, sulla base delle scelte del corpo elettorale - ricorda il Cav -. L'Europa si attende un governo autorevole e credibile, chiaro nelle scelte di politica internazionale, dotato di adeguate credenziali europeiste e atlantiche. Un governo di profilo liberale del quale noi siamo i garanti. Per questo il ruolo di Forza Italia è determinante, non solo dal punto di vista numerico", conclude un allusivo Silvio Berlusconi. E chi ha orecchie per intendere, intenda...

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