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Sergio Mattarella, l'indiscrezione di Dagospia: quando si torna al voto

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Sergio Mattarella ha un piano ben preciso: portare il Paese al voto il 21 maggio del 2023. Secondo le indiscrezioni riportate da Dagospia, questa ipotesi è stata nuovamente affacciata in un duro confronto con il premier Mario Draghi dopo il voto di fiducia sul dl Aiuti. Come è noto i Cinque Stelle non hanno votato e in quel preciso istante si è aperta una crisi non reale per il governo, ma solo sul piano politico. Il premier è salito al Colle dopo il voto non come un premier sfiduciato ma come timoniere di un governo che aveva appena incassato la fiducia anche senza i 5 Stelle. Ma il presidente del Consiglio nei giorni scorsi è stato chiaro: nessun bis senza i 5 Stelle. E così nel faccia a faccia al Colle, sempre secondo quanto riporta Dagospia, Draghi avrebbe detto queste parole al presidente della Repubblica: "Serve una maggioranza coesa che mi permetta di mantenere le promesse fatte all’Europa. Ne va della mia personale credibilità. Se mi lasciano lavorare, sono disponibile a una verifica di maggioranza. Ma non sono disposto a restare per l’ordinaria amministrazione".

 

 

 

Draghi avrebbe detto a Mattarella che questa maggioranza così litigiosa mette a rischio il Pnrr e avrebbe ribadito: "Non intendo perdere la faccia per questo". Mattarella si è preso del tempo per riflettere. Ma il premier ha annunciato le sue dimissioni.

 

 

A quanto pare al Colle la strada è segnata: il presidente non ha intenzione di mandare al voto il Paese e punta alla naturale scadenza della legislatura. Bisognerà attendere ancora un po' per capire come finirà questa crisi aperta da Conte ostaggio della fronda ribelle dei Cinque Stelle. Le strade sono due: o il voto anticipato o un governo che traghetti il Paese fino alle urne. 

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