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Bettini alla riunione Pd: "Non sottovalutiamo Conte". Enrico Letta sotto attacco

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"Il governo non può cadere sull'agenda sociale". Parola di Goffredo Bettini, che si è palesato alla riunione Pd in video-collegamento. L'eminenza grigia del Nazareno da tempo è considerato l'uomo più vicino a Giuseppe Conte tra i democratici, tanto da essere visto come l'uomo-chiave per la nascita di una "cosa rossa" capace di dare nuova forma al centrosinistra. Un progetto, per la verità, che nelle ultime settimane sembra invecchiato malissimo, schiacciato dalle accelerazioni del Movimento 5 Stelle, dalla scissione di Luigi Di Maio, dagli impicci (e gli impacci) dello stesso Conte. Praticamente, un'era politica fa. Non a caso Enrico Letta ha già avvisato l'ex premier: se davvero i 5 Stelle andranno alla crisi di governo, allora salterà ogni possibile intesa elettorale in vista delle politiche. Di fatto, il Big bang progressista che aprirebbe la strada a nuovi scenari "centristi". Quelli contro cui Bettini è sempre battuto. 

 

 

 

 

 

"Cari compagni - ha esordito -, ho preferito in questo periodo non rilasciare dichiarazioni pubbliche per non essere strumentalizzato. Posso dire a proposito di quanto sta accadendo ora in Italia che sarebbe un errore sottovalutare le istanze portate da Giuseppe: il governo non può cadere sull'agenda sociale". Al di là delle ultime fumose parole, non può non spiccare il tono tra l'affettuoso e l'affranto con cui cita Conte. Un rapporto strettissimo, tra i due, quasi simbiotico. Tanto che fino a qualche mese fa i più duri e puri nel Movimento accusavano il "leader" (si fa per dire) Conte di prendere ordini proprio da Bettini, facendo diventare i 5 Stelle una sorta di Pd-2. 

 

 

 



Che peso avranno le parole di Bettini nell'economia politica dei rapporti Pd-M5s nei prossimi mesi? Difficile capirlo ora, anche se dentro al Nazareno c'è un contingente numeroso che preferirebbe dialogare con Conte, anche dopo un'eventuale fuoriuscita dalla maggioranza, che riallacciare rapporti con Matteo Renzi, Carlo Calenda, Toti, Brugnaro e "moderati" vari. E anche a questo dovrà fare attenzione Letta: calcare la mano e rompere con il Movimento potrebbe rivelarsi un boomerang. "Certi amori non finiscono - nota malizioso Dagospia, riportando le parole di Bettini -. Riesce a difendere Conte anche di fronte al disastro di questi giorni. Goffredone si è sperticato in lodi per l'amico Peppiniello, dando coraggio alla sinistra del Pd". Quindi la chiusa, velenosissima: "Significativo il luogo da dove si è collegato: era in Thailandia (come rivelato dal Foglio, ndr), in pratica quasi in Cina". Paese, come noto, con cui Conte e il Movimento sembrano avere un rapporto privilegiato. Anche se, come noto a tutti nei Palazzi romani, il Paese del Sud Est asiatico è da anni la seconda casa di Bettini, ben prima dell'arrivo di Conte sulla scena nazionale.

 

 

 

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