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Carfagna e Gelmini, il "golpe" contro Calenda: "Se ti allei con il Pd..."

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No all'alleanza col Pd: questo il suggerimento che Mara Carfagna e Mariastella Gelmini avrebbero dato a Carlo Calenda, dopo l'ingresso nel partito. Le due ministre - nel corso della lunga riunione di giovedì sera con i dirigenti di Azione - avrebbero fatto presente al leader che solo non alleandosi con i dem potrebbe "prendere i voti del centrodestra e quelli degli astenuti". Anche se poi alla fine la ministra per il Sud si sarebbe ammorbidita, ammettendo: "Capisco che l’attuale legge elettorale ci possa costringere alle alleanze...". Lo scrive Maria Teresa Meli in un retroscena sul Corriere della Sera.

 

 

 

La Gelmini, invece, avrebbe tenuto di più il punto: "Carlo, dobbiamo portare avanti una chiara linea di centro. E poi, ti dico la verità, io in Lombardia avrei problemi a far accettare un’alleanza con il Partito democratico. E questo significa rinunciare a dei voti". Alla fine però sarà solo Calenda a scegliere quale strada percorrere. Non sarebbe stato presente alla riunione, invece, Renato Brunetta, altro ex azzurro. Pare che stesse trattando con +Europa. "Ma comunque il leader di Azione non gli ha aperto le porte e dicono che nemmeno +Europa lo farà", si legge ancora nel retroscena.

 

 

 

Calenda intanto si sarebbe preso del tempo per decidere ma allo stesso tempo avrebbe sottolineato: "In un momento come questo, mentre degli anti europeisti incompetenti rischiano di prendere la guida del Paese non possiamo pensare solo in termini di calcoli elettorali di bottega". In conclusione, quindi, Calenda correrebbe da solo, ma in circostanze diverse da quelle attuali. Adesso non potrebbe permetterselo. Tra l'altro, se optasse per l'avventura in solitaria dovrebbe anche raccogliere le firme, visto che il suo simbolo non è mai passato per un’elezione politica. Necessario il tandem con +Europa, che intanto avrebbe già fatto sapere di voler andare con il Partito democratico.

 

 

 

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