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Matteo Salvini, "i nomi dei ministri sul tavolo": la sfida a Meloni e Berlusconi

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Risolto sulla carta il tema del candidato premier, Matteo Salvini rilancia con quello del toto-ministri di un possibile (se non probabile) governo di centrodestra. "Non voglio sparare ministri a caso e sicuramente proporrò al centrodestra che prima del voto i nomi di alcuni ministri vengano messi sul tavolo". A margine di un sopralluogo in Stazione Centrale a Milano, il leader della Lega sfida virtualmente Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi a confrontarsi sui nomi e i programmi. "Per me gli italiani dovranno votare sapendo se vince la Lega con il centrodestra chi fa il ministro dell'Economia, degli Esteri, delle Infrastrutture quindi alcuni ministeri importanti dovranno essere messi sul tavolo degli italiani prima del voto", ha spiegato. "Però non fatemi coinvolgere Letizia Moratti -ha detto a chi gli chiedeva di un possibile ruolo come ministro della vicepresidente della Regione Lombardia - perché non vorrei che qualcuno dicesse che offro una cosa in cambio dell'altra. Non lancio ministri a caso". Secondo un retroscena del Tempo, la Meloni starebbe pensando alla vicepresidente della Regione Lombardia per il Ministero dell'Informazione.

Secondo i toto-ministri che si sono scatenati in questi giorni, alla Lega potrebbero spettare il Ministero degli Esteri e soprattutto quello degli Interni. D'altronde proprio Salvini aveva occupato il Viminale prima del Conte 2 e del governo Draghi, che l'avevano sostituito con la contestatissima Luciana Lamorgese. Lei, di sicuro, andrà a casa. "A Draghi per un anno e mezzo ho detto di chiedere al ministro Lamorgese efficacia, prevenzione, presenza, ma ho perso qualsiasi fiducia nel suo operato - si è sfogato Salvini con i giornalisti -. Fra due mesi fortunatamente Lamorgese farà altro nella vita, quindi ci sarà qualcuno di più presente".

E proprio l'immigrazione sarà uno dei temi centrali di questa campagna elettorale estiva. "Siamo al record di sbarchi di immigrati clandestini rispetto a tutti gli ultimi anni. Non c'entrano i russi, cinesi, turchi, c'entra un nord Africa abbandonato a se stesso e una politica italiana a guida Pd e Lamorgese assolutamente assente, se non complice". "Solo stanotte - ha concluso Salvini -, solo a Lampedusa, ci sono stati più di 600 arrivi, i numeri dicono che siamo tornati indietro di dieci anni e siccome sarà un autunno difficile, con sei milioni di italiani poveri, aggiungere altra povertà non è cosa intelligente".

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