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Giorgia Meloni si sfoga: "Campagna sul mostro, poi se decidono di rimuoverlo..."

Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni si sfoga. La leader di Fratelli d'Italia è stufa: troppi gli attacchi, troppo l'odio che la sinistra sparge in giro contro il centrodestra e contro la sua persona. Solo qualche giorno fa le sono arrivate delle minacce firmate dalle "Br" che hanno fatto scattare l'allarme per la sua incolumità. Da sinistra nemmeno un messaggio di solidarietà, solo un assordante (e vergognoso) silenzio.


E così la leader di Fratelli d'Italia amaramente afferma: "Se si basa una campagna elettorale tentando di costruire il mostro, è un rischio che si corre. Fa sempre strano che tornino alcune cose che fanno riferimento ai periodi più bui della storia repubblica, però certo che se si basa una campagna elettorale tentando di costruire il mostro, perché non si hanno argomenti nel merito sui problemi che attanagliano gli italiani e allora si deve per forza tentare di dire 'vota' me semplicemente perché l’altro è più impresentabile, poi il rischio che qualcuno quando tu dici c’è un pericolo', decida di rimuovere quel pericolo perché gli manca un pò di lucidità, è un rischio che si corre".


Parole durissime che lasciano intendere quanto si alta la tensione dalle parti di Fratelli d'Italia per questa stagione dell'odio che si è aperta con la campagna elettorale portata avanti dal Pd. E in questa direzione vanno anche sottolineate le parole di Matteo Salvini che ha commentato così l'ennesimo attacco a un gazebo della Lega: "Repubblica oggi mi dedica quattro pagine di insulti e poi qualche cretino aggredisce i nostri militanti a Marina di Carrara. Qualche giornalista - ha proseguito - si facesse un esame di coscienza, perché le pagine di odio le vignette di odio, gli insulti ripetuti da mesi poi armano le mani di qualche cretino che, a Marina di Carrara, aggredisce due donne e due anziani. E le pagine di odio che i giornali riempiono contro di me e non solo contro di me non fanno un buon servizio alla democrazia. D’altronde ci sono editori liberi ed editori che hanno altri interessi, ognuno fa il suo mestiere". 

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