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Laura Boldrini, "Meloni vergogna". E pubblica questa roba

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La nuova ossessione di Laura Boldrini si chiama Giorgia Meloni. Dopo aver trascorso una vita politica a combattere Matteo Salvini sul tema dell'immigrazione, l'ormai ex presidenta della Camera ha fatto di articoli, suffissi, desinenze e schwa la sua a tratti surreale bandiera. Intendiamoci: ruolo femminile e diritti sono tutt'altro che battaglie di poco conto, ma è l'approccio della Boldrini a renderle quasi macchettistiche perché spesso semplicemente strumentali. 

 

 

 


Un esempio? Tina Anselmi. La storica esponente democristiana, che con le sue posizioni ha sdoganato un "femminismo laico" nella politica italiana, è stata citata dalla Meloni nel suo ideale pantheon di punti di riferimento femminili. Ora la Boldrini coglie la palla al balzo per attaccare la premier: "Tina Anselmi grande personalità, la prima ministra nel nostro Paese, ha ispirato generazioni di ragazze - scrive l'esponente del Pd su Twitter -. L'ipocrisia della destra: Meloni la cita nel suo discorso alla Camera, il sindaco leghista nega l'intitolazione di una scuola in suo nome. Vergognoso". 

 

 

 



Il riferimento è alla decisione di Matteo Romanello, sindaco leghista di Marcon (in provincia di Venezia), che ha deciso di non intitolare una nuova scuola alla Anselmi e di proporre invece Piero Angela. "A Marcon la lezione di libertà di Tina Anselmi è anche quella di scegliere Piero Angela, uomo di cultura al quale intitolare una scuola", affermano due consiglieri leghisti Gabriele Michieletto e Roberta Vianello. "Il patrimonio storico e politico che ci ha lasciato in eredità Tina Anselmi non è monopolio della sinistra, e men che meno la democrazia, nel cui concetto rientra anche la possibilità di fare scelte diverse da quelle volute da altri. Se così non fosse, ci troveremmo in un regime totalitario, esattamente quello che Tina Anselmi ha combattuto in gioventù e sui banchi della democrazia".

 

 

 



"Non abbiamo bisogno di lezioni di storia e moralità" dalla sinistra, concludono i due consiglieri leghisti, anche perché il sindaco "non ha dedicato l'istituto a un criminale jugoslavo che ha ucciso innocenti nelle foibe, ma ad un uomo come Piero Angela, straordinario divulgatore scientifico. Pertanto, quale miglior nome, per un istituto scolastico, dedicato a un uomo di cultura?". Uomo appunto. Che sia questo, in fondo, il problema?

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