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Ucraina, Berlusconi: “Stop armi e miliardi per ricostruire, così finisce la guerra”

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"In questa situazione noi non possiamo che essere con l'Occidente nella difesa dei diritti di un Paese libero e democratico come l'Ucraina": Berlusconi torna a parlare del conflitto in corso. Lo fa in un'intervista a Bruno Vespa contenuta nell'ultimo libro del conduttore televisivo "La grande tempesta", in uscita venerdì 4 novembre. Come si legge nelle anticipazioni, a un certo punto Vespa chiede al leader azzurro quali potrebbero essere le condizioni per arrivare a una trattativa di pace. "Forse, solo se a un certo punto l'Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l'Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra - la risposta del Cav -. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa". 

Vespa, allora, obietta che Putin dovrebbe almeno lasciare le due regioni, Kherson e Zaporizhzhia, occupate e annesse dopo le altre due del Donbass. Berlusconi sembra essere d'accordo, ma - stando a quanto si legge nella nota - pensa che non si dovrebbe discutere l'appartenenza alla Federazione Russa della Crimea e fare un nuovo referendum nel Donbass con il controllo dell'Occidente.

Infine il Cav torna sugli audio all’assemblea dei parlamentari Fi. Sulle venti bottiglie di vodka e di lambrusco, ricorda che dopo aver raccontato ai suoi deputati delle lettere di auguri, uno di loro gli chiese: "E vi siete fatti anche dei regali?". Lui sorridendo rispose: "Si certo, venti bottiglie di vodka e venti di lambrusco". Tutti, secondo la versione dell'ex premier, avevano capito che stava scherzando. 

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