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Giorgia Meloni, Sallusti: "Il difficile viene ora", cosa accadrà

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Fine delle restrizioni Covid, fine delle feste sballo non autorizzate, alt allo sbarco di immigrati da navi Ong non autorizzate, alle scarcerazioni facili e ai furbetti del reddito di cittadinanza. Beh, come partenza non è male, il nuovo governo che non doveva nascere perché "pericoloso" infila una serie di provvedimenti di assoluto e universale buonsenso proprio nel giorno in cui, grazie a Bruno Vespa che lo scrive nel suo prossimo libro, si scopre che la sinistra è stata finanziata in campagna elettorale da un magnate straniero, George Soros, per mettere su un "listone antifascista". Bene, ora sappiamo chi vuole vendere l'Italia a potentati stranieri, sappiamo che questi non sono Salvini né la Meloni e che il compratore non è Putin.

 

 

 

 

Chiarito questo, non è poco, diciamo le cose come stanno. Le decisioni annunciate da Giorgia Meloni ci riempiono di gioia ma sono tutti provvedimenti a costo zero. Ciò che attende il premier e la sua squadra è ben altro, attiene non ai temi identitari bensì ai conti. E i conti di questo Stato non sono per nulla buoni, anzi secondo i più si basano su un falso in bilancio il cui nodo prima o poi verrà al pettine. Sì, avete capito bene, falso in bilancio, cioè mettere in fila delle cifre secondo un criterio truffaldino per fare in modo che le cose appaiano migliori di quelle che in realtà sono. In altre parole: non ci sono soldi, e i pochi disponibili non sono frutto di efficienza economica strutturale bensì di contingenze, tipo l'inflazione che aumentando i prezzi al consumo fa aumentare le entrate fiscali.

 

 

 

 

Ragioniamo: se l'inflazione dovesse perdurare sarà un disastro per l'economia industriale e domestica, se dovesse rallentare o addirittura azzerarsi sarà un tracollo delle entrate. Non se ne esce: Giorgia Meloni ha la cassa vuota, hai voglia a parlare di flat tax o riforma delle pensioni. Non è colpa sua, che arriva da anni e annidi opposizione, questo è ovvio, ma adesso sarà lei a dovere spiegare bene agli italiani che tra il dire e il fare c'è ovviamente di mezzo il mare. Hanno preso il possesso di una società, l'Italia, sull'orlo del fallimento e i cui libri contabili andrebbero portati in tribunale. Qualcuno pensava di risolvere il problema vendendo l'Italia a Soros, cioè alla sinistra internazionale. Per fortuna ce la siamo tenuta ma adesso ci tocca accudirla. Non sarà facile, ma valeva la pena provarci. 

 

 

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