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Bruno Vespa, la pazzesca frase della Meloni: "Mica facciamo sul serio?"

Bruno Vespa e Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni ha avuto uno scambio di battute con Mario Draghi durante la cerimonia della campanella, dove avviene il passaggio di testimone dal premier uscente a quello entrante. "Mario, che fai? Mica facciamo sul serio? Te ne vai e mi lasci sola?". A svelare l'aneddoto è Bruno Vespa nel suo libro La grande tempesta. Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto energetico. La Nazione di Giorgia Meloni, (390 pagine, Mondadori Rai Libri) del quale il Corriere della Sera pubblica un estratto dell'undicesimo capitolo ("E una donna arrivò a Palazzo Chigi").

 

 

"È mezzogiorno di domenica 23 ottobre 2022. Giorgia Meloni scherza con Mario Draghi", scrive il direttore di Porta a porta. "Al termine, Draghi scende nel cortile di palazzo Chigi per ricevere gli onori militari di commiato e la Meloni resta sola nello studio presidenziale con le due amiche collaboratrici di sempre, l'assistente Patrizia Scurti e la portavoce Giovanna Ianniello. 'Conoscevo bene questa stanza' mi dice subito dopo il presidente del Consiglio, che ama essere chiamata con il nome della carica declinato al maschile, che poi sarebbe un vocabolo neutro. 'C'ero stata tante volte durante il governo Berlusconi. Ma è questo il primo momento in cui mi chiedo: che mi è successo? Che sto provando? Soddisfazione, certo, ma soprattutto ansia, perché l'impatto è pesante"".

 

 

La premier "confessa di aver temuto di piangere di commozione mentre passava in rassegna il picchetto in cortile e ha udito l'ufficiale gridare: 'Onori al presidente del Consiglio dei ministri!', come ha pianto calde lacrime alla sua prima uscita dopo il giuramento ai funerali di Francesco Valdiserri, il diciottenne investito da una donna ubriaca mentre camminava con un amico sul marciapiede di via Cristoforo Colombo. (La madre di Francesco, la giornalista del Corriere della Sera Paola Di Caro, segue da molti anni il centrodestra e la consuetudine con Giorgia Meloni si è trasformata con il tempo in amicizia). Si è commossa sabato 22 ottobre quando, uscendo di casa per le consultazioni, ha visto che dal palazzo di fronte un signore che non conosceva sventolava la bandiera tricolore. E si è commossa il pomeriggio dello stesso giorno quando, andando con la madre Anna alla Festa dei Nonni alla scuola frequentata dalla figlia Ginevra, pur entrata di soppiatto per guadagnare l'ultima fila è stata accolta da un grande applauso che ha lasciato di stucco il sacerdote che, intento a parlare, non aveva visto entrare la famigliola presidenziale". 

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