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Matteo Renzi si divora Pd e Letta: chi passa con Italia Viva

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Enrico stai sereno... dopo Federica FogolinCarlo Candido, Matteo Renzi scippa al Partito democratico anche Francesco Casini. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Firenze, lascia Enrico Letta per Italia Viva. "Care amiche e cari amici, ho deciso di lasciare il Pd - scrive su Facebook il primo cittadino, non senza qualche rimprovero ai dem -. Oggi avverto forte la necessità di avere compagni di viaggio che condividano con me una visione politica più aperta, più moderna e più concreta – spiega -. Sento che Italia Viva e il progetto del Terzo polo rappresentano l'approdo ideale per chi intende la politica come la intendo io. Mi sento smarrito in un Partito che non solo non esprime una visione univoca e definita su temi cruciali per il futuro del nostro Paese". 

Un vero colpo basso per il Pd che, oltre ai sondaggi in continuo calo, deve fare i conti con diversi transfughi. E tra loro c'è proprio Casini, che comunque non ha intenzione di rinunciare alla carica fin qui ricoperta. "Non posso dimettermi - dice a chi ha sollevato la polemica -, anche perché il programma resta quello, il lavoro proseguirà ed è fondamentale farlo proseguire anche perché altrimenti si aprirebbero scenari che non sono nell'interesse dei cittadini. Non c'è motivazione, non c'è cambio di programma, non c'è cambio di coalizione, c'è uno spostamento sul partito che in parte era anche nel Pd alle scorse amministrative quindi non ci sono proprio motivazioni per cui io debba dimettermi".

Insomma, Casini rimarrà sindaco, niente dimissioni. Lui stesso conferma che "con gli esponenti del Pd ho un ottimo rapporto, ho tantissimi amici, su queste basi possiamo rilanciare l'azione di governo sul territorio, ma anche costruire qualcosa che possa davvero rappresentare uno straordinario laboratorio politico, partendo da Bagno a Ripoli. Mi sono arrivati anche tantissimi messaggi di incoraggiamento, di supporto, in cui mi dicevano di continuare e di guardare avanti perché è senza dubbio una scelta coraggiosa, ma una scelta che è coerente e non contraddice niente di quanto fatto fino a oggi non solo amministrativamente, ma anche politicamente". 

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