Il ministro agli Affari Regionali, Roberto Calderoli adesso accelera sul fronte dell'Autonomia. Il ministro in un incontro con i rappresentanti delle Regioni ha di fatto illustrato il piano che potrebbe portare a un radicale cambiamento per l'ordinamento dello Stato con una vera e propria Autonomia che va cambiare il rapporto tra le Regioni e lo Stato centrale. "Non è una cosa che si fa dall’oggi al domani ma un percorso che va fatto insieme alle Regioni. Nessuno si è dichiarato contrario all’autonomia differenziata. "Le materie che possono essere oggetto di trasferimento sono previste in Costituzione e non le posso toccare", ha poi sottolineato.
Calderoli, "in 15 giorni...": cosa sta accadendo al ministero
Plauso di Matteo Salvini a Roberto Calderoli. Il leader della Lega non nasconde una certa soddisfazione per l'operat...E il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga non solo si dice ottimista per il percorso della riforma, ma di fatto aggiunge anche delle tempistiche per la realizzazione dell'Autonomia: "Tra le Regioni ci sono sensibilità diverse, non mi sembra si possa affermare che qualcuno non voglia l’autonomia e i Livelli essenziali di prestazioni. Mi auguro che la norma sull’autonomia possa essere approvata in parlamento entro la fine del 2023". A questo punto il percorso per l'Autonomia si fa sempre più in discesa e Calderoli ha già presentato un testo ai rappresentati delle Regioni. Una bozza che spinge in avanti il processo di riforma.
Roberto Calderoli, la sfida: "Ecco cosa spiegherò ai pugliesi"
È uno dei leghisti della prima ora. Le sue "trappole" parlamentari hanno fatto inciampare più di...E sul testo si è espresso anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano: "Il ministro Calderoli ha presentato una bozza di lavoro che sostanzialmente è servita a iniziare questa discussione. È impossibile immaginare qualunque percorso di modifica della Costituzione senza partire da una legge-cornice che stabilisca attraverso un dialogo stretto con la Conferenza delle Regioni quali siano le materie che possono essere oggetto di intesa e quali invece debbano essere necessariamente escluse. È escluso, per esempio, che alcune materie come la scuola, l’energia o il trasporto, possano essere oggetto di una delega alle Regioni. Il rischio è quello di una Babele in cui un cittadino italiano, spostandosi sul territorio nazionale, possa trovare ordinamenti giuridici diversi, determinati dalle Regioni e non dallo Stato nazionale". L'accelerazione di Calderoli di fatto è anche un messaggio chiaro a Fratelli d'Italia che con Rampelli aveva frenato un po' sulle tempistiche per la realizzazione della riforma affremando che andrà di pari passo con quella del presidenzialismo e che l'ultima parola toccherà a Giorgia Meloni.