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Manovra in Senato il 29 dicembre: chi fa saltare tutto

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L'approdo in Senato della manovra si sposta a giovedì 29 dicembre. Slitta dunque l'ok definitivo alla legge finanziaria, approvata in prima lettura alla Camera prima di Natale. Esultano Italia Viva e Terzo Polo, i più attivi nell'attaccare maggioranza governo nelle ultime ore. Ad annunciare la decisione presa dalla conferenza della capigruppo iniziata poco prima delle 18.30 è la renziana Raffaella Paita, presidente del gruppo di Azione-Italia viva: "Grazie alla nostra tenacia e insistenza la manovra arriverà in Aula il 29 - scrive su Twitter a riunione ancora in corso -: una magra consolazione forse ma per lo meno avremo più tempo per esaminarla". E l'immagine simbolo di questa pazza giornata è l'occupazione dei banchi della Commissione Bilancio da parte dei membri dell'opposizione, nonostante i commessi di Palazzo Madama ricordassero che è vietato.

Nelle ore scorse, le opposizioni avevano chiesto alla maggioranza di concedere più tempo per esaminare le misure da approvare. Richiesta legittima ma che secondo molti, nel centrodestra, sconfinava nel semplice ostruzionismo parlamentare. La Paita, molto dura, aveva scritto riguardo ai tempi compressi della discussione: "Una umiliazione cosi grave del Parlamento si è vista giusto con Giuseppe Conte". Parole, queste, commentate a caldo e polemicamente da Barbara Floridia, capogruppo dei senatori del Movimento 5 Stelle: "Sono contenta che dopo le nostre proteste abbiamo ottenuto la convocazione della conferenza dei capigruppo. Mi spiace vedere che la presidente dei senatori di Azione-Italia viva invece di concentrarsi contro questo governo di Giorgia Meloni rimette in gioco inutilmente e inaspettatamente Giuseppe Conte, sembra quasi che sia lui a dargli più fastidio". Anche Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione, aveva tuonato: "Anche se la relazione tecnica del Mef è arrivata a palazzo Madama in ritardo, non si può impedire alla commissione Bilancio di esaminare in maniera adeguata il testo della manovra. L'arroganza con la quale la maggioranza prova a forzare i tempi e ad ostacolare il lavoro delle opposizioni è un film già visto dopo l'iter pasticciato a cui abbiamo assistito alla Camera. Tutto questo è inaccettabile". 

A conferma di come sia un finale d'anno particolarmente convulso per il governo Meloni (in carico da poco più di due mesi) c'è il calendario: mercoledì pomeriggio, 28 dicembre, a partire dalle 17.25 è previsto anche il voto di fiducia alla Camera sul Dl Rave.Le dichiarazioni di voto, come ha riferito in aula il vicepresidente dell'Aula di Montecitorio Sergio Costa, prenderanno invece il via alle 15.45. 
 

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