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Roberto Calderoli zittisce i gufi: "Qualcuno ha bevuto"

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"Chi scrive o racconta queste cose ha bevuto troppo spumante a Capodanno". Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie respinge al mittente le accuse di voler "spaccare l'Italia" con la sua riforma per l'autonomia regionale. Nell'intervista rilasciata a Paola Di Caro per il Corsera il leghista minaccia addirittura denunce."Nessuno può azzardarsi di accusarmi di tradire la Costituzione sulla quale ho giurato", tuona, "spaccare il Paese lo sarebbe. E allora o qualcuno mi trova un articolo, un comma, una riga nel mio testo di riforma dove emerge che il Sud viene danneggiato, o deve tacere". 

 

Il ministro del Carroccio risponde piccato anche a chi lo accusa di non aver previsto un fondo perequativo per le Regioni meno ricche: "O non leggono i testi o non li capiscono. Il fondo speciale prevede un intervento sia sul fondo perequativo sia a livello d'interventi straordinari, destinati non solo a chi chiede l'autonomia differenziata, ma anche a chi non la chiede". La sua idea di Paese è chiara: "Sono convinto", puntualizza Calderoli, "che l'Italia è un treno dove ogni vagone deve trasportare con la stessa capacità i passeggeri, e se alcuni vagoni diventano un peso, deraglia. Se si rafforza solo il Nord e non si aiuta il Sud a crescere, è finita. Ed è giusto che nel momento in cui abbiamo deciso di garantire i diritti civili e sociali a tutto il territorio sia il Nord il primo a metterci la faccia. Il mio spirito è questo". Quanto al crono-programma, Calderoli prevede che l'autonomia vedrà la luce non prima del 2024. Spiega: "Ora ho trasmesso un testo al Cdm per l'approvazione preliminare, poi dovrà essere varato. Non è un decreto, ci vorrà almeno un anno prima di definire i Lep, poi ci saranno le leggi attuative. Prima del 2024 almeno non cambierà il mondo".

 

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