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Letizia Moratti, chi spunta in lista: un candidato (molto) scomodo

Fabio Rubini
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A una manciata di giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste elettorali per le regionali, i nodi stanno arrivando al pettine e le contraddizioni iniziano ad uscire a ritmo piuttosto incalzante. Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo in Lombardia, in un solo giorno è riuscita a bidonare i bossiani - senza Bossi - del Comitato Nord e ad arruolare a Lecco un no-vax e pro-Putin. Come anticipato, coi ribelli leghisti l'ex vice presidente è stata chiara: o fate liste autonome con il logo del Comitato Nord o con me non vi candidate. Un bel problema per i quattro rimasti ormai isolati.

Bossi, come abbiamo detto nei giorni scorsi e come ci ribadiscono fonti a lui molto vicine, non ha nessuna intenzione di mettere il cappello su una lista che non appoggi Attilio Fontana e il Centrodestra e che soprattutto spacchi la Lega. Per questo se gli esponenti di Comitato Nord decideranno di percorrere quella strada si troveranno senza il Senatùr. Ovvero il passepartout che gli aveva permesso di fare proseliti all'interno del Carroccio, tra i militanti alle prese con il nuovo corso salviniano che si erano affacciati al Comitato attratti dalle parole d'ordine storiche rilanciate dal vecchio Capo.

 

 

Però tradire la casa madre in nome della Moratti e soprattutto di Renzi e Calenda, beh, quello proprio no. E infatti negli ultimi giorni le defezioni sono state decine. Anche più di un esponente di spicco lombardo che si era avvicinato alla corrente, capita l'antifona se l'è data a gambe spiegando a Libero che «Basta! Hanno sbagliato proprio tutto».

Difficile dire cosa succederà ora. L'alternativa è che i ribelli facciano liste autonome, ma le stesse fonti vicine a Bossi ci spiegano che non avrebbero la forza di organizzare le liste in tutta la Lombardia. Potrebbe essere, ma qui siamo nel campo delle ipotesi, che i ribelli decidano di presentarsi solo in alcune province come Milano e Pavia, dove i candidati sono più forti- ma di fatto senza nessuna possibilità di essere eletti al solo scopo di "rubare" voti a Salvini. Un'operazione che in passato in tanti hanno cercato di fare - ultimo in ordine di tempo Grande Nord - finendo sempre per fallire.

 

 

L'altra grana per Letizia Moratti arriva da Lecco. Qui la sua civica sta per candidare Paolo Mauri, ex leghista, che in fatto di vaccini e governo Draghi - almeno a guardare i suoi social - ha le idee piuttosto chiare. Ora resta da capire se si sia distratto Mauri, non accorgendosi che la sua candidata presidente è stata a capo della campagna vaccinale in Lombardia; o si è distratta donne Letizia che pur di racimolare qualche voto in più candida un critico della campagna vaccinale e delle regole messe dal governo dei migliori. Proprio lei che aveva giustificato l'uscita dal Centrodestra con il cambio di rotta dell'esecutivo sui medici no-vax. A completare il quadretto la notizia che a sostegno della sua lista - ma non sarà candidato - si è esposto anche il sindaco di Pescate, Dante De Capitani, il "sindaco sceriffo". Tra le sue prese di posizione le ronde notturne in compagnia di un pitbull e il no secco alle nozze arcobaleno. Il prototipo del morattiano doc... 

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