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Giorgetti travolge la sinistra: "Cosa sta succedendo alla benzina"

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Giancarlo Giorgetti zittisce la sinistra. Il motivo? Le polemiche contro il governo e la decisione di tagliare le accise sui carburanti. Una misura, questa, adottata dal governo Draghi, ma non riproposta dall'esecutivo Meloni. La ragione però è semplice. Il leghista spiega infatti che i tagli "sono state adottati" quando il prezzo dei carburanti "aveva superato i 2 euro al litro (toccando i 2,184 euro per la benzina) e si concludevano nel mese di novembre. Condizioni queste di prezzo molto diverse da quelle attuali". Intervenuto al question time in corso al Senato. Giorgetti tiene a precisare che "in ragione di ciò, il governo ha ritenuto opportuno di dover intervenire con misure normative volte a migliorare la trasparenza dei prezzi e a evitare speculazioni".

 

 

A questo scopo, l'esecutivo ha incaricato la Guardia di finanza di proseguire nell’azione di contrasto agli illeciti nel settore, "anche con riferimento alle frodi che determinano danni al gettito erariale e ai tanti imprenditori onesti che si trovano a fronteggiare una concorrenza sleale". Ma non solo, perché - prosegue - "il governo monitorerà attentamente la situazione dei livelli dei prezzi al fine di verificare che il loro andamento sia coerente con quello dell’offerta e, quindi, determinato da shock esterni o se sia, invece, determinato da comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza degli operatori nazionali". In tal caso verranno valutate "ulteriori iniziative da adottare". Intanto "il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un’azione in questo senso da parte del governo in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti".

 

 

E allora dove sono finiti i fondi per le accise? Presto detto: "La strategia, finalizzata a concentrare le risorse finanziare disponibili a sostegno delle famiglie più bisognose e alle imprese appare, come ricordato, in linea, con le buone pratiche rinvenibili nei Paesi dell’Unione europea e non presenta carattere distorsivo come invece sono quelle sui prezzi (tra cui per l’appunto la riduzione delle accise e IVA sui carburanti)". Chissà se questo basta a placare la polemica. 

 

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