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Elly Schlein in piazza con anarchici e anti-Nato: caos nel Pd

Daniele Dell'Orco
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La debuttante Elly Schlein ha scelto di ballare a Firenze. Il Pd toscano, per bocca di un raggiante neo segretario, Emiliano Fossi, ha ribadito l'adesione dei dem alla manifestazione di sabato organizzata da Cgil, Cisl e Uil dopo la rissa tra studenti di destra e di sinistra fuori dal Liceo Michelangiolo. Per catalizzare l'attenzione dei suoi tesserati, Fossi ha annunciato che col Pd scenderà in campo pure il suo nuovo leader nazionale. La Schlein, dunque, aderirà ad un «corteo antifascista» che ufficialmente intende dire no al «ritorno del fascismo», ma siccome non c’è nessun ritorno del fascismo ha scelto di dire no un po’ a tutto.

 

 

 

Schlein in piazza incontrerà da segretario dem anche il capo politico del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Un incrocio che da un lato benedirà una sorta di comunione di intenti tra i due che certo non entusiasmale correnti più centriste del Pd, ma dall’altro serve soprattutto alla Schlein per recuperare spazio in un mondo, quello della sinistra radicale e dei sindacati (specie la Cgil), che nella sua mente il partito ha trascurato troppo. Per non lasciare praterie a Conte, Schlein indosserà così l’abito dell’attivista. Oltre all’ex premier, in piazza si unirà ad un firmamento composto da sigle come Arci, Anpi, Acli, dai rappresentanti delle Rsu degli istituti scolastici fiorentini, dai consiglieri regionali toscani e quelli comunali fiorentini del Movimento 5 Stelle (con anche i deputati Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini), da Sinistra Italiana, dai Cobas, dai collettivi e dalla Rete democratica Fiorentina che ricomprende anche movimenti arcobaleno e associazioni di accoglienza dei migranti. Sarà davvero curioso ascoltare gli slogan, i cori e i discorsi dei protagonisti di questa grande sfilata rossa, visto che col pretesto dell’antifascismo, che è davvero l’unico minimo denominatore rimasto a legare tutti, ognuno si scaglierà contro qualcosa di diverso.

 

 


 

 

IL COLLETTIVO

Ci sono il Pd e le opposizioni che ancora invocano una presa di posizione sui fatti del Michelangiolo (o meglio, sulla versione mitizzata da loro) da parte di Giorgia Meloni; c’è “Priorità alla scuola”, il collettivo di genitori, docenti e studenti fiorentini, che chiederà le dimissioni dei ministri Valditara e Piantedosi per loro dichiarazioni, «irresponsabili e proterve», sulla rissa e sulla circolare scritta da Annalisa Savino, preside del liceo Da Vinci di Firenze criticata dal ministro dell’Istruzione; ci sono i prof. universitari che visto che passeranno di lì hanno pensato di lanciare il loro «no ad ogni forma di autonomia differenziata» che, dicono, «frantumerebbe il sistema scolastico e i diritti sociali, aumentando le disuguaglianze»; ci sono i militanti di Firenze antifascista che per non farsi mancare nulla hanno scelto di inserire pure la lotta al capitalismo.

 

 

 

Con “capitalismo” che, a sua volta, racchiude un po’ tutto: il sostegno da parte delle istituzioni alla “guerra” (dal loro comunicato non si capisce se quella in Ucraina o la guerra in generale), la burocrazia, lo sfruttamento del lavoro, le politiche di contrasto all’immigrazione etc. Immancabile, poi, il sostegno ad Alfredo Cospito, il grande leitmotiv che ha legato i movimenti più radicali della sinistra di tutta Italia nel supporto all’anarchico in regime di 41-bis e contro il carcere duro. Firenze non è stata di certo un’eccezione, e difatti ancor prima della rissa del Michelangiolo il clima in città, scuole comprese, era già stato appesantito dall’attivismo a sostegno di Cospito. Nella piazza di sabato, quindi, è lecito attendersi anche la presenza di molti amici degli anarco-insurrezionalisti e della stessa fauna che una settimana fa marciò nel capoluogo fiorentino minacciando di morte Giorgia Meloni, intonando cori sulle foibe e sventolando bandiere della Jugoslavia titina e dell’Unione sovietica. In quell’occasione si respirò così tanta democrazia e rispetto per la Costituzione che i politici del Pd vennero cacciati a pedate, e al sindaco Nardella venne chiesto di non presentarsi nemmeno. Stavolta invece ci sarà, coi vertici dem al gran completo, e visto il nuovo corso targato Elly Schlein che strizza l’occhio all'ultrasinistra spera in un’accoglienza più calorosa.

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