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Renzi, lite in tribunale con il pm: "Ma come si permette?"

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Sono volati stracci durante l'udienza per l'inchiesta sulla Fondazione Open. Protagonisti, ancora una volta, Matteo Renzi e Luca Turco. Il primo indagato, insieme ad altri, per finanziamento illecito ai partiti. Il secondo sostituto procuratore al tribunale di Firenze. Stando al racconto fatto dall'Adnkronos, quando ha fatto il suo ingresso, Renzi era già in aula. Turco a quel punto è passato all'attacco: "Ma perché lei ha tutti questi quaderni? Lei non può portarli qui". E a quel punto il leader di Italia Viva ha perso le staffe: "Ma come si permette? Lei non ha alcun titolo per dirmi che cosa portare e cosa no. Decide il giudice, non lei. Faccia il suo e non si permetta".

 

 

I due erano in Aula per la richiesta di rinvio a giudizio, davanti al gup Sara Farini. Qui, prima di entrare, Renzi è stato incalzato dai giornalisti proprio sui volumi da lui portati. "È il quaderno rosso per la toga rossa", è stata la sua spiegazione. Poi l'ex premier ha contestato: "È un mondo alla rovescia, questo è un processo alla rovescia. L'importante è essere molto tranquilli - ha aggiunto - rispettare le azioni dei giudici, tutti, ma contestare, numeri alla mano. Per esempio il dottor Turco ha chiaramente violato la legge quando ha preso il telefono di Carrai", quando la Cassazione "aveva detto di dover distruggere la copia forense" del contenuto del cellulare dell'imprenditore.

 

 

"E in questo quaderno rosso c'è scritto proprio questo, l'invio della copia forense sequestrata a Carrai: questo avviene l'8 marzo mentre la Cassazione ha detto che quella copia andava distrutta il 18 febbraio". Tra le dieci persone imputate ci sono anche la deputata di Iv Maria Elena Boschi, l'ex deputato del Pd Luca Lotti e l'imprenditore Marco Carrai. Secondo le accuse della Procura, sarebbero transitati sui conti della Fondazione 3,5 milioni di euro violando la legge sul finanziamento ai partiti. 

 

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