Look

Elly Schlein e l'armocromista, come si presenta in piazza con Landini

Dopo giorni passati a parlare della armocromista di Elly Schlein, la segretaria del Pd ha pensato bene di presentarsi in piazza nella sua Bologna, per la manifestazione della Cgil contro il governo, vestita in jeans, t-shirt nera con motto politico in bella evidenza ("La lotta paga sempre") e occhiali da sole tirati su, sui capelli. Perfetta per un concerto rock, o per una lezione all'università (da studentessa). Di certo, lontana anni luce dal servizio con cui ha posato per la contestatissima intervista fiume al patinato Vogue.

 

 



In quell'occasione, l'aspirante leader unica della sinistra aveva sfoggiato un trench e un look finto casual, molto curato, che aveva attirato le ironie di molti sui social, e persino tra i politici ("Compagni sì, ma con stile", avevano commentato dalla Lega, sarcasticamente). Ma a far esplodere le polemiche, anche al Nazareno, era stata la candida ammissione sulla armocromista pagata per curarle vestiti e acquisti e abbinarle gli abiti in base ai colori. 

 

 

 

La stylist, Enrica Chicchio, aveva poi spiegato a Repubblica: "Elly non ha un look da centro sociale. Abbiamo sostituito l'eskimo con un trench di taglio sartoriale. Ma sarebbe controproducente snaturarla nel look rispetto a quello a cui siamo abituati". Le due si conoscono da un anno e mezzo, ma "nell'ultimo periodo la collaborazione è diventata più intensa. Anche perché Elly adesso ha meno tempo".

 

 

 

La professionista del look in genere si fa pagare dai suoi clienti "140 euro all'ora, più Iva, per il lavoro sui colori. Sullo shopping, saliamo a 300 euro l'ora. Per il guardaroba dipende. Con Elly ho un forfait". A giudicare dall'uscita in piazza a Bologna, una spesa che si poteva tranquillamente evitare. 

 

 



"Siamo al fianco di questa mobilitazione per la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil perché condividiamo molte di queste rivendicazioni e di queste battaglie", ha spiegato la Schlein in piazza Maggiore, parlando di "una provocazione" da parte del governo: "Proprio il Primo maggio, giorno di festa e di lotta dei lavoratori, nasconde dietro il taglio di un cuneo che è largamente insufficiente e temporaneo e non strutturale delle norme che aumentano la precarietà. Dice che i contratti a termine e le loro causali possono essere stabilite addirittura nel confronto tra le parti, come se le parti avessero uguale potere quando si siedono al tavolo. Non è così perché una delle due ha bisogno del lavoro per mangiare. Fare questa scelta vuol dire rendere i lavoratori molto più ricattabili".