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Lilli Gruber, balle su Schlein e sondaggi? Bocchino la zittisce: gelo in studio

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Che l'effetto Schlein stia ormai scemando è emerso da diversi sondaggi politici: il Pd sembra non crescere più come nelle prime settimane dopo l'elezione della nuova segretaria. La risalita dei dem, registrata da alcune rilevazioni nei mesi scorsi, insomma, sembra già essersi arrestata. O comunque non è più rilevante come prima. Tra l'altro, se si guardano i numeri delle coalizioni, centrodestra, centrosinistra e M5s, pare proprio che i voti recuperati dai dem in questo periodo siano stati presi soprattutto ai grillini, non certo alla coalizione di Giorgia Meloni. Di questo si è parlato ieri a Otto e mezzo, nello studio di Lilli Gruber su La7.

 

 

 

Tra gli ospiti del talk Italo Bocchino, che ha invitato la Schlein a pensare al proprio partito. "E infatti lo sta rafforzando perché cresce nei sondaggi", lo ha interrotto allora la conduttrice. Ma il direttore del Secolo d'Italia l'ha contraddetta: "Ieri ho visto su questa rete, La7, che ha perso lo 0,4%. Stasera scopro che cresce. Ieri Swg da Mentana registrava un -0,4, quindi Schlein pensi a rafforzare il suo partito".

Lilli Gruber - Italo Bocchino a Otto e mezzo

 

 

 

Ma la Gruber ha insistito: "Possiamo dire che da quando è segretaria del Pd, il partito è passato dal 15 a oltre il 20%". Alla fine, però, ha cambiato discorso e ha parlato del primo incontro tra Meloni e le opposizioni sul tema del presidenzialismo e del premierato: "Elly Schlein ha parlato prima e ha chiesto un paio di correttivi, la riforma della legge elettorale per esempio, la sfiducia costruttiva, limitare la decretazione d'urgenza, il rafforzamento degli istituti referendari, una legge sul conflitto di interessi. E ha detto no all'elezione diretta del capo dello Stato o del presidente del Consiglio".

 

 

 

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