Cerca
Logo
Cerca
+

Elly Schlein contestata dai campeggiatori: "Cosa vieni a fare?"

Lorenzo Mottola
  • a
  • a
  • a

“Amici, eccomi qua”. E i ragazzi hanno risposto a pernacchie. È questo in estremissima sintesi l’esito del blitz di Elly Schlein alla Sapienza di Roma, dove la leader dem si è presentata per tentare di cavalcare la protesta dei cosiddetti “tendìni” accampati in questi giorni fuori dalle università di mezza Italia. Al suo arrivo tra i saccopelisti, la segretaria è stata accusata di andare «a fare una passerella» mentre il Pd «da anni non sostiene il diritto allo studio». Elly, probabilmente colta di sorpresa, ha risposto con una serie scuse puerili: io non c’ero, non è mica colpa mia. «Io sono segretaria del Pd da pochi mesi- ha replicato- e nel mio percorso di impegno politico ed universitario e anche come amministratrice mi sono impegnata sul problema del diritto alla casa (...) Non pensiamo al passato, pensiamo al futuro». Scurdammoce ’o passato. Sono seguite altre pernacchie. «A Bologna sono stati manganellati sgomberati universitari per il diritto alla casa. Lei cosa ha da dire alla sua città?», hanno detto gli attivisti di Cambiare Rotta.

Il problema è la credibilità, che in tanti anni di figuracce il Pd si è decisamente bruciato. Tra inaugurazioni farlocche e progetti bloccati, la lista dei peccatucci dei compagni di Elly è lunga. Proprio Roma qualcuno ricorda il campus “aperto” nel 2021 da Nicola Zingaretti all’incrocio tra via della Vasca Navale e vicolo Savini, in prossimità dell'Università Roma Tre. Con una cerimonia ufficiale, l’allora presidente aveva presentato in pompa magna il progetto appena ultimato: «Non delle semplici strutture, ma dei veri e propri polmoni per la vita sociale del quartiere». In realtà ad oggi è ancora tutto chiuso, sprangato, i 200 posti del tutto inutilizzati. La solita burocrazia ha impedito di sbrigare tutte le pratiche necessarie. E ancora devono essere fatti i bandi per assegnare le stanze, quindi probabilmente tutto rimarrà fermo almeno fino al prossimo autunno.

COLATA DI CEMENTO
Per spiegare come sono andate le cose in tante università, un altro caso sintomatico è quello di Ferrara, citato ieri sui social dal renziano Luigi Marattin (che su Twitter ha fornito tutti i dettagli, omettendo solo il nome della città). I dem hanno combattuto – e vinto – una lunga battaglia contro il progetto Feris: «Un privato», spiega il deputato di Italia Viva, «si è fatto avanti proponendo di investire 75 milioni di euro in un progetto di riqualificazione urbana che proponeva di trasformare una vecchia caserma abbandonata da 30 anni in pieno centro in una residenza universitaria da 400 posti». E lì a fianco sarebbero sorti anche alcuni esercizi commerciali e un parcheggio. Tutto arenato perché – hanno detto i comitati – i “perfidi speculatori” volevano costruire troppo vicino alle mura medievali e far soldi con i negozi. Un orrore.

Va detto che anche il movimento studentesco qualche peso sulla coscienza ce l’ha eccome. Prendiamo il caso di Firenze e delle proteste che hanno accompagnato l’apertura delle strutture per universitari considerate “di lusso” dai vari collettivi rossi legati all’ambiente accademico toscano. Il progetto era quello di cambiare destinazione d’uso a stabili dismessi per fare posto ai ragazzi. Un modo per calmierare i prezzi in tutta la città insomma. La sinistra, tuttavia, è insorta: tutti in piazza. Esattamente lo stesso copione delle manifestazioni di Bologna.
In tutta questa cagnara, una notizia concreta c’è: in scia alle polemiche sul caro-affitti e alla protesta dei cosiddetti “tendìni” il governo ha destinato 660 milioni agli alloggi universitari. Fondi che sono stati sbloccati dopo una veloce trattativa con Bruxelles (serviva la garanzia che non fossero scambiati per aiuti di Stato) e che ora verranno impiegati per trovare posti letto, anche rivolgendosi ai privati. Una buona notizia? Non per tutti.

Sempre la Schlein, prima di prendere pernacchie, ha osservato che «le risorse annunciate oggi dal governo vanno più verso le realtà private, quindi non diventano strutturali». Quando c’era il Pd ad aprire campus fantasma le cose andavano molto meglio...

Dai blog