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Daniele Silvetti, trionfo ad Ancona e stoccata alla Schlein: "È venuta due volte..."

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I ballottaggi hanno letteralmente asfaltato il centrosinistra. Elly Schlein deve fare i conti con una batosta senza precedenti: il centrodestra ha vinto praticamente ogni sfida. Solo a Vicenza ha vinto la sinistra con un candidato, Possamai, che è esattamente l'anti-Schlein. Ma ad Ancona i moderati hanno piazzato il colpo più pesante con la vittoria di Daniele Silvetti che ha espugnato la roccaforte rossa: "Raccoglierò l’invito del Cavaliere, il presidente Silvio Berlusconi mi aveva chiamato alla vigilia per farmi gli auguri, andrò ad Arcore a ringraziarlo". E ancora: "Sono contento ed orgoglioso di questo risultato. Avete visto lo stile della campagna elettorale - ha detto  Silvetti -, che ho cercato di trasmettere. Questa città aveva necessità di ritrovare la sua identità. Le sfide che ci aspettano sono molto gravose e importanti. Le cose buone fatte, messe a terra, con grande coerenza, rimangono. Chiederemo la collaborazione delle opposizioni sulle scelte strategiche che saremo chiamati a fare".

In un'intervista a IlGiornale poi c'è l'affondo sulla segretaria del Pd: "Effetto Schlein? Beh, i commentatori siete voi I miei avversari pagano anche la continuità, Helmut Kohl perse le elezioni in Germania dopo averla riunificata, pensi. Credo che ad Ancona, dove le dinamiche sono abbastanza complesse, ci fosse una sincera voglia di cambiamento. Questa è una vittoria di popolo, i voti sono arrivati soprattutto dai quartieri periferici". Poi un'altra stoccata: "Ad Ancona si è vista? Sì due volte. Quando si viene ad Ancona bisogna parlare di contenuti e di territorio, non di massimi sistemi". E sulla vittoria di Silvetti si è espresso anche il presidente della Regione Marche, Acquaroli: "Con Silvetti c’è sintonia di programmi, di azioni, di strategie; c’è una condivisione delle priorità e degli obiettivi rispetto all’azione della Regione Marche. Per la città di Ancona - ha aggiunto -, è importante ritrovare con forza il suo ruolo di città capoluogo, ma è anche fondamentale, per le Marche, avere un capoluogo forte, sia per percezione, sia per servizi, sia per dinamiche: è importante essere uniti per affrontare la sfida per il rilancio del nostro territorio".

E ancora: "Le Marche sono una regione in transizione, che vuole tornare a crescere e ad essere attrattiva, sia per gli investimenti che per le nuove energie". In questa direzione, ha ricordato Acquaroli, "è stato importante che con il centrodestra alla guida della città si sia completata la filiera politica, che è differente da quella istituzionale, della quale bisogna avere rispetto perchè non ci impedisce di parlare con sindaci eletti o istituzioni che sono governate da altre appartenenze politiche". «Massimo rispetto per tutti - ha concluso Acquaroli -, ma la filiera politica sicuramente ci facilita".

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