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Mentana, "presenza imprevista": chi è arrivato ai funerali di Berlusconi

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"Non se l'aspettava nessuno, c'era anche lui". Ai funerali di Silvio Berlusconi c'è spazio, oltre al dolore e alla commozione, anche per la sorpresa. Uno degli argomenti più gettonati dai cronisti presenti davanti al Duomo di Milano per le esequie di Stato dell'ex premier era la conta dei presenti e, soprattutto, degli assenti. Alcuni dei quali, davvero eccellenti.

Non avvistati Paolo Maldini, ex gloria del Milan berlusconiano volato a Miami dopo essere stato licenziato in tronco dall'attuale proprietario americano del Diavolo, Gerry Cardinale. Forfait anche per Paolo Bonolis, volto storico di Mediaset, e la sua ormai ex moglie Sonia Bruganelli, entrambi impegnati nelle registrazioni delle nuove puntate di Ciao Darwin. Non c'era nemmeno la prima moglie del Cav, Carla Elvira Dall'Oglio, che pure per l'ex marito aveva subito speso parole dolcissime, non attese. 

 

Politicamente, ha fatto rumore la scelta di Giuseppe Conte di non presentarsi a Milano. Coerente Rosy Bindi, che ha polemizzato sulla scelta di celebrare i funerali di Stato per un leader giudicato ancora oggi "troppo divisivo". Abbastanza surreale la presenza di Gad Lerner, che poche ore prima aveva paragonato la morte di Berlusconi a quella di Flavia Prodi, parlando in quest'ultimo caso di "Italia migliore" e ricevendo un bel carico di insulti sui social.

 

Poi, spiega Enrico Mentana in collegamento con la diretta del TgLa7, di cui è direttore (era a Milano perché presente ai funerali del suo ex editore a Mediaset), c'è stato spazio anche per qualche (piacevole) fuori programma dal fronte del Pd. "Dario Franceschini non era dato tra i presenti della vigilia, invece c'era come Elly Schlein, è voluto essere presente. C'erano tutti i mondi di Berlusconi, Massimiliano Allegri e Viktor Orban, ma soprattutto la presenza di Mattarella è stato l'elemento che ha reso questi funerali di Stato come un evento che ricorderemo", prosegue Mentana.

 

 

 

 

 

 

"E' più facile fare l'elenco di quelli che mancavano, questo per significare che questo è stato l'ultimo saluto alla Seconda repubblica, la Repubblica di Berlusconi. Da domani c'è la necessità di definirsi come qualcosa di diverso, non più come berlusconiani o anti-berlusconiani come accaduto in quel referendum eterno degli ultimi 30 anni". 

 

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