CATEGORIE

Conte perde faccia e M5s: costretto a smentire Patuanelli

di Pietro De Leo domenica 23 luglio 2023

3' di lettura

Oramai è un dato pressoché scientifico, l’estate porta dubbi, rovelli, psicodrammi più o meno lievi in casa Movimento 5 Stelle. Certo, la congiuntura spesso ha fatto da acceleratore. Nel 2019, quando Salvini staccò la spina al governo Conte 1, scattò il tormento amletico sull’allearsi o meno con il Pd, risolto poi in senso affermativo da Beppe Grillo con un mini-vertice nella sua residenza estiva. L’estate dello scorso anno vide il dipanarsi del grande bivio se rimuovere o meno il tetto ai due mandati. Poi, dopo molta sofferenza politica, Conte (incalzato da Grillo) optò per il mantenimento della normetta, e fu ghigliottinata la prosecuzione del cammino politico di molti big. Ieri, nel caldo è arrivata a freddo l’idea di Stefano Patuanelli sul finanziamento pubblico. Il presidente dei Senatori pentastellati è tipo refrattario ai toni rumorosi del Movimento delle origini, è stato volto governativo ed è idealtipo di un centrosinistra riflessivo, che agogna ad un ritorno ad un abbraccio tra post grillini e il Pd.

Giuseppe Conte premier ha sbagliato tutte le previsioni

I governi Conte 1 e 2 avevano sbagliato quasi tutte le previsioni, in materia di bilancio. «Disallineamenti»...

IL MANTRA

Ebbene, quale mantra affronta Patuanelli? Quello, pesantissimo del finanziamento pubblico ai partiti. «È necessario reintrodurlo», afferma in un colloquio al Corriere della Sera. Delineando un ragionamento articolato: «I cittadini - argomenta - devono sapere quale nodo da sciogliere sta dietro il finanziamento: bisogna garantire alle forze politiche l’esercizio delle loro funzioni democratiche». Certo, Patuanelli riconosce le storture e le degenerazioni verso le quali il finanziamento spesso incappò: «La mole di risorse pubbliche fu tale da tutelare anche chi non ne aveva diritto». Da lì nacquero «casi di arricchimento personale». Però furono travolti, come spesso avviene nei frettolosi fenomeni di massa, i vari aspetti di un fenomeno complesso, arrivando a confondere i «costi della politica» con i «costi della democrazia».

Landini, "sciopero generale": la scelta senza precedenti contro Meloni

Mobilitazione generale in autunno. Lo ha annunciato da Brescia il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, annu...

Il Capogruppo pentastellato a Palazzo Madama specifica di parlare a titolo personale, e però tocca una questione mica da niente. Perché quello della riduzione dei costi della politica, in special modo il finanziamento pubblico ai partiti, non è stato soltanto un punto qualificante del Movimento, ma proprio una delle ragioni fondanti. Tanto che l’abolizione del finanziamento pubblico, deliberata sotto il governo di Enrico Letta nel 2013, fu un’iniziativa assunta proprio per togliere argomenti, realizzandoli, a quell’avanzata grillina che pareva inarrestabile. E sarà per questo, oltre probabilmente al contropiede, che il Presidente pentastellato Giuseppe Conte, ieri, prontamente ha escluso che il ragionamento di Patuanelli possa avere un seguito: «L’ho sentito- ha scritto in un post su Facebook riferendosi al suo capogruppo - e mi ha spiegato che il suo è un discorso generale e astratto sui partiti e sulla democrazia. Mi ha chiarito, però, che non firmerebbe mai nell’Italia attuale e con la politica attuale una legge per il finanziamento pubblico ai partiti».

CONTRARIO IL MOVIMENTO

E ancora: «Lo dico senza girarci intorno, la posizione del Movimento 5 Stelle è sempre stata e resta contraria al finanziamento pubblico ai partiti». Dunque, ipotesi stroncata dal leader pentastellato, e forse non poteva essere diversamente: al momento, infatti, il Movimento riscontra una certa difficoltà a qualificare la propria proposta politica e dunque abbandonare un retaggio storico potrebbe essere rischioso. Ma sta di fatto che Patuanelli, comunque, ha lanciato un sasso. E non è da escludere che, del tema, in futuro si possa riparlare.


 

Smentito in tempo record Giuseppe Conte infanga Meloni? Ma fa un'altra figuraccia

e poi attaccano il governo Referendum, sinistra spappolata: non trova un accordo

Il vertice in Albania Meloni "isolata a Tirana", fango della sinistra. Lei li zittisce: "Cosa vi chiedo"

tag

Ti potrebbero interessare

Giuseppe Conte infanga Meloni? Ma fa un'altra figuraccia

Referendum, sinistra spappolata: non trova un accordo

Elisa Calessi

Meloni "isolata a Tirana", fango della sinistra. Lei li zittisce: "Cosa vi chiedo"

Pd e M5s fanno lo show invece di lavorare

Francesco Storace

Bolzano, centrodestra verso la vittoria: scippo alla sinistra

A metà dello scrutinio del ballottaggio per la carica di sindaco di Bolzano, Claudio Corrarati, candidato de...

Meloni, la telefonata con Trump? Schlein smentita a tempo record

La premier Giorgia Meloni ha avuto ieri un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Donald Tru...

Sinistra, i compagni non accettano il diritto di parola

Meritano un plauso convinto le forze dell’ordine, il Ministero dell’Interno che ha voluto garantire la sicur...
Daniele Capezzone

Vance e Ursula da Meloni: "Pontiera", sinistra ko

"Non vedo l'ora di avere questa conversazione. Una delle cose che il primo ministro Meloni si è offerto ...