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Open Arms, Elisabetta Trenta contro De Falco: "Perché non ho firmato il decreto"

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Tra Gregorio De Falco e l'ex ministro Elisabetta Trenta finisce in "rissa" sulla mancata firma sul decreto di interdizione alla navigazione della Open Arms. La Trenta di fatto ribalta la ricostruzione di De Falco. L'ex grillino nel corso del procedimento a carico dell'ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, ha affermato: "Nell’agosto del 2019 chiesi all’ex ministra alla Difesa Elisabetta Trenta di non firmare il nuovo decreto di interdizione per la nave Open Arms che voleva Matteo Salvini, e lei mi disse che non avrebbe firmato, anche se questa posizione del ministro dell’Interno avrebbe contribuito ad esaltarne la figura e a raccoglierne ulteriori consensi. Mi disse pure che la scelta di Salvini avrebbe messo in difficoltà il M5s, precisò che non avrebbe firmato il decreto".

Oggi l'ex ministro, come sottolinea l'Adnkronos, tiene a sottolineare "come andarono le cose in quelle giornate". "Non è vero che nell’agosto del 2019 decisi di non firmare il nuovo decreto di interdizione alla navigazione della nave Open Arms, dopo una telefonata dell’ex senatore Gregorio De Falco, come ha detto al processo Salvini. Lui si è voluto intestare questa mia decisione, ma non è così. Vorrei che fosse chiaro. Avevo già deciso di non firmare perché era una situazione che andava presa", ha affermato la Trenta.

 

 

"Io ritenevo che fosse giusto non firmare quel decreto ed ero convinta, ma facemmo tutte le valutazioni dal punto di vista legislativo. Provammo in primis a parlare con il Viminale per convincere Salvini a non reiterare il decreto ma non c’era verso di poterlo fare. Ovviamente con l’allora senatore De Falco ci eravamo confrontati, perché lui mi aveva chiamato, ma non è stata la chiamata di De Falco a farmi decidere di non firmare", ha concluso la Trenta. 

 

 

 

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