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Meloni? "Spettro del governo tecnico": la Stampa la spara grossissima

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Secondo Annalisa Cuzzocrea, nei palazzi romani in queste ore gira un detto: Giorgia Meloni ed Elly Schlein "vivranno insieme o insieme cadranno". Mentre il direttore della Stampa Massimo Giannini (così come il collega di Repubblica Maurizio Molinari) punta forte sul "tornado spread", con scenri catastrofici per le tasche degli italiani e di conseguenza per il governo, il suo vicedirettore, presenza frequente negli studi di La7, accelera e addirittura parla di "spettro del governo tecnico" sulla premier.

La leader di Fratelli d'Italia, stando alla Cuzzocrea, teme l'ipotesi fin da quando è salita a Palazzo Chigi, sebbene abbia in mano una larghissima maggioranza e ancor più, di fronte, una opposizione disintegrata. La segretaria del Pd. invece, avrebbe subodorato la trappola con la nascita del "Correntone" di Dario Franceschini.

 

 

 

Il primo indizio del fatto che la situazione starebbe precipitando, o questo perlomeno è l'auspicio del quotidiano torinese del gruppo Gedi, che da qualche settimana ha decisamente aumentato il pressing sull'esecutivo, è come detto la risalita dello spread. "Sono bastati quattro giorni invece di tre mesi, segno che le fibrillazioni sono maggiori di quanto gli stessi investitori non avessero previsto", annota la Cuzzocrea.

 

 

 

Teoria del complottone cavalcata anche dal dem Andrea Orlando, intercettato in un capannello di deputati a margine dei funerali di Giorgio Napolitano: "Sta accadendo di nuovo, non lo vedete? Ed è per questo che cominciano a massacrare anche Elly. Loro due vanno insieme". Altra tessera del mosaico: il 6 settembre scorso, l'intervista di Mario Draghi all'Economist in cui chiedeva "nuove regole per l'Europa e più sovranità condivisa". "Non proprio miele, per le orecchie dei sovranisti", chiosa la firma della Stampa. A quelle parole si sommano gli incarichi allo stesso ex premier e a Enrico Letta, per finire con l'editoriale del Financial Times del 18 settembre dal titolo "La luna di miele è finita".

 

 

 

Secondo la Cuzzocrea, da quel momento cessano gli attacchi alle banche e a Paolo Gentiloni, perché "con le istituzioni europee e con i mercati non si scherza, si sta seduti bene a tavola". Anche la giornalista riconosce che al momento non siamo nemmeno vicini alle condizioni che portarono alla crisi di Berlusconi nel 2011 e nemmeno a quella del Conte 1, eppure "questo non ferma la paura strisciante, e le contromosse nascenti". E a giudicare dal suo editoriale-retroscena, nemmeno le strumentalizzazioni dei quotidiani e i "desiderata" di alcuni. Addirittura un ex ministro azzarda: "Se ci fosse lui", vale a dire Draghi, "non sarebbe necessario spaccare Fratelli d'Italia, la stessa Meloni potrebbe decidere di lasciar vivere un governo di larghe intese per poi lucrarci su elettoralmente altri dieci anni". Sarebbe fantapolitica, se non fosse che speculazioni di questo tipo mettono a rischio, per davvero, il futuro degli italiani. 

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