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Bonaccini e i soldi per l'alluvione, crollano le bugie del Pd

Simona Pletto
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Cura all’ingrasso sui numeri dell’alluvione. L’entità dei danni per le opere pubbliche sembra di portata molto inferiore rispetto a quella inizialmente prevista, soprattutto dal governatore Stefano Bonaccini che- accusa il centrodestra - forse sulle cifre dei rimborsi si è fatto un po’ prendere la mano.

Sì, perché fino a poco tempo fa, soprattutto quando aspirava a gestire i fondi come commissario straordinario, nei suoi numerosi interventi televisivi e non, il numero uno della Regione Emilia Romagna non faceva altro che ribadire che servivano diversi miliardi (4,3 per le opere pubbliche e fino a 8,8 miliardi calcolando anche i ristori ai privati) per i danni delle esondazioni dello scorso maggio. Il numero uno della Regione era arrivato persino a minacciare di rivolgersi alla Procura penale, nel caso non fossero arrivati in fretta i soldi dal governo di centrodestra. Governo che, per lui, era ed è in costante ritardo.

 

 

 

RENDICONTO

Adesso però si scopre che su 876 milioni di euro di stanziamenti di somma urgenza già messi a disposizione per l’alluvione in Emilia Romagna grazie al commissario Francesco Paolo Figliuolo, sono arrivate richieste, tra agenzia di sicurezza territoriale-protezione civile e singoli Comuni, per soli 42.526.370 milioni. Cioè appena il 4,79%. Non solo: di questi, ben 37.732.051 sono stati richiesti dalla protezione civile, mentre i singoli Comuni hanno per ora battuto cassa sulle opere pubbliche già eseguite per un importo di danni complessivo di soli 4.794.319 di euro.

Decisamente meno rispetto alle cifre preventivate dalla Regione. Lo dicono i numeri: solo il Comune di Bologna, ha presentato un conto dei danni di 246.800 euro; quello di Cesena e provincia 2.765.730. L’Unione Romagna Forlivese 16.713, mentre il Comune di Budrio 25.620, Pianoro 227.218, Novafeltria 14.633 e Ravenna, provincia con il maggior numero di danni dall’alluvione registrati soprattutto a Conselice, Faenza, 1.277.470 euro.

 

 

 

«Il castello di bugie che ha costruito la sinistra sta crollando», commenta il senatore bolognese di Fratelli d’Italia Marco Lisei, «mentre il Governo fa i fatti. Ricordiamo tutti quando Bonaccini e la gran cassa dei sindaci di sinistra strillava che se non fossero arrivati i soldi entro l’autunno sarebbero andati in Procura». Aggiunge Lisei: «I soldi sono arrivati molto prima, ben 876 milioni per la ricostruzione pubblica, ma non sono stati utilizzati per la gran parte. Questo dimostra che è stato chiesto più del necessario, come d’altronde abbiamo chiesto sin dall’inizio, quando abbiamo visto le voci che erano state inserite nell’elenco della Regione. Elenco che, è bene ricordare, è arrivato in ritardo». Il senatore di Fratelli d’Italia si riferisce alle tante richieste di risarcimento danni presentate per opere che, in realtà, non avevano nulla a che vedere con l’alluvione.

 

 

 

L’AFFONDO

«Rivedendo le richieste economiche di Bonaccini», prosegue Marco Lisei, «è difficile non pensare che abbia chiesto tanto sperando di essere poi lui a gestire quei soldi, visto che ci teneva tanto ad essere commissario. Sappiamo che la sinistra è ingorda di potere e poltrone, ma questo modo di lavorare sta creando problemi non solo al Governo, ma ai cittadini». E chiosa: «I soldi destinati alla ricostruzione pubblica, se non fossero stati in eccesso per colpa delle richieste strampalate della Regione, sarebbero potuti essere messi a disposizione dei cittadini. Loro sì che farebbero bene ad andare in procura, magari così emergerebbe anche di chi è la colpa di questi danni e chi doveva fare manutenzione al territorio (compresi i 23 fiumi esondati), ovvero Bonaccini e la Schlein». Il commissario Figliuolo ha confermato nei giorni scorsi l’impegno a rimborsare i danni al 100%. I cittadini devono presentare le richieste di indennizzo sulla piattaforma informatica Sfinge, già usata dalla Regione Emilia-Romagna per i bandi e i ristori del post-terremoto del 2012. Verranno emanate ordinanze ad hoc sulle modalità di rimborso in modo da iniziare a procedere con le erogazioni già da fine novembre. 

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