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Maurizio Landini contro Salvini: "Attacco alla democrazia senza precedenti"

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"La precettazione, se non rispettata, espone non solo i sindacati ma anche i lavoratori dei trasporti a sanzioni economiche e penali. E non possiamo permettercelo. Il grave atto di Salvini è un attacco al diritto di sciopero che non ha precedenti nell'Italia democratica". Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini spiega con queste parole il passo indietro, suo e di Bombardieri della Uil, rispetto al diktat del ministro dei Trasporti di limitare lo sciopero di domani a quattro ore. In un intervista rilasciata a Valentina Conte per Repubblica il sindacalista spiega che "è evidente il disegno di usare lo strumento della precettazione per limitare qualsiasi proclamazione di sciopero".

"Una logica autoritaria, antidemocratica", tuona Landini ricordando "cosa accadeva da noi in altri tempi, prima di avere una Costituzione, con assalti non solo al diritto di sciopero ma anche alle sedi dei sindacati". "Sia il ministro che il garante hanno proceduto con atti che stravolgono il significato della legge 146", ribadisce il leader della Cgil. "Come non leggere in questo un esplicito attacco non solo al sindacato, ma a un diritto soggettivo garantito dalla Costituzione e un attacco alla stessa democrazia?".

 

 

Landini è scettico anche sulle promesse della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha assicurato di non toccare il diritto di sciopero. "Se la premier pensa davvero di non metterlo in discussione, allora faccia ritirare l'atto di precettazione", puntualizza con Repubblica. "Altrimenti quello che si configura è un attacco alla Costituzione, già in opera con il progetto dell'autonomia differenziata e del premierato che ridimensiona il ruolo del Parlamento e del presidente della Repubblica. Nei fatti, un anno di governo ha aumentano le divisioni nel Paese e le diseguaglianze sociali". "Il governo vive su Marte. Vadano a fare la spesa per capire il malessere sociale e la delusione dei loro elettori. Noi stiamo scioperando per ottenere anche le cose che hanno promesso e non hanno fatto", soprattutto quelle di Salvini in campagna elettorale e non realizzate: "Dalle pensioni all'aumento dei salari" precisa Landini. Il quale, però, dal confronto con Salvini è uscito clamorosamente sconfitto: è passata in toto la linea del ministro leghista.

 

"Il grave atto di Salvini", continua il leader della Cgil, "è un attacco al diritto di sciopero che non ha precedenti nell’Italia democratica. Abbiamo un motivo in più per confermare lo sciopero generale di 4 ore nel settore dei trasporti e di 8 ore negli altri settori. Con un percorso di mobilitazione che coinvolge tutto il Paese da domani al primo dicembre. Il modo migliore di difendere i diritti è praticarli. Lo dimostreranno le piazze piene". Landini chiude l'intervista con l'appello: "Altro che weekend lungo. Chiediamo a tutti - studenti, lavoratori, pensionati, chi vede calpestati i propri diritti e non arriva alla fine del mese - di scendere in piazza.  Questo è il primo sciopero dell’anno. E non ci fermeremo".

 

 

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