Cerca
Logo
Cerca
+

Eleonora Evi "pugnala" Bonelli? Tam-tam: le voci sull'ex M5s Di Battista

  • a
  • a
  • a

"Tradita" da Angelo Bonelli, la deputata ormai ex Verdi Eleonora Evi potrebbe consumare la propria vendetta con un altro "tradimento" politico: secondo un indiscreto del Giornale, la pasionaria green e animalista potrebbe essere "il primo colpo in Parlamento di Alessandro Di Battista".

Ricapitoliamo: nelle scorse ore la parlamentare, la portavoce dei Verdi ha deciso di dimettersi dall'incarico e lasciare il partito accusandolo di essere "patriarcale" e di usare "le donne come facciata". "Mi dimetto. Non sarò la marionetta del #pinkwashing", ha scritto la Evi su Instagram. Un terremoto a sinistra, che da giorni sta utilizzando proprio il tema del patriarcato, dei femminicidi, della violenza e delle ingiustizie sociali ai danni delle donne sull'onda della tragedia di Giulia Cecchettin come una clava politica da usare contro il governo e il centrodestra. Un clamoroso contrappasso, condito di veleni, rivendicazioni e indiscrezioni private piuttosto imbarazzanti.

 

 

 

La carriera della Evi però non sarebbe al capolinea. Tutt'altro. Dopo essere stata una attivista grillina della prima ora, fin dai tempi dei mitologici meet-up, ha iniziato la sua carriera ad alto livello proprio con il Movimento 5 Stelle, che l'ha fatta eleggere all'Europarlamento nel 2014 nella Circoscrizione Nord (17mila preferenze). Stesso numero di voti e rielezione 5 anni dopo.

 

 

 

Qualcosa però si rompe: lo strappo con Luigi Di Maio e Giuseppe Conte porta Eleonora a spostare armi e bagagli tra i Verdi, sempre a sinistra: con Bonelli (e grazie all'alleanza con Nicola Fratoianni e Sinistra Italiana) la Evi viene eletta deputata alla Camera alle elezioni politiche del 2022, nel collegio Lombardia 1.

 

 

 

Talebana dell'ambientalismo e dei diritti degli animali, paladina della parità di genere (la sua foto in Parlamento con la figlioletta neonata Erica aveva fatto il giro dell'Italia), non ha mai nascosto una certa affinità con Dibba, anche lui fuoriuscito polemicamente dal Movimento. "Trovo l’agenda proposta da Alessandro Di Battista giusta per ridisegnare il futuro del nostro Paese e contrastare la situazione drammatica che stiamo vivendo", diceva nel 2020. Ora le loro strade potrebbero ritrovarsi, magari con vista ancora una volta su Bruxelles, tra qualche mese.

 

 

Dai blog