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Esercito, Guido Crosetto: "Sì ai riservisti"

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Una leva militare volontaria e una riserva da utilizzare in caso di necessità. Perché "i tempi che viviamo e che vivremo ci chiederanno sempre di più forze armate professionali, formate, che sappiano che la vita militare non è una scelta facile e mette in conto anche di perdere la vita. Non è una cosa da leva obbligatoria", sostiene il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenuto ieri 11 dicembre al Forum Adnkronos al Palazzo dell’Informazione.  "Ripristinare la leva avrebbe poi un costo enorme. Non è stato mai quantificato ma sarebbe di diversi miliardi, e in un bilancio come il nostro dove li trovi?", prosegue.

Però, come sottolinea il ministro Crosetto, quella relativa a un periodo di servizio "su base volontaria è una ipotesi su cui Camera e Senato stanno lavorando con diverse proposte su cui si potrebbe fare un ragionamento. E su cui innestare un altro ragionamento che va fatto, che è quello della riserva". Per esempio, evidenzia Crosetto, "Paesi come la Svizzera hanno una riserva di forze armate che hanno fatto un percorso e che si attivano in caso di necessità. Come è successo in Israele di recente". In questo senso, osserva ancora il ministro della Difesa, "pensando a una riserva credo che si possa attingere a qualcuno che ha già una predisposizione, la prima riserva potrebbe essere quella di pensare a chi è già formato come le forze di polizia, anche lì su base volontaria".

Del resto, conclude Crosetto: "È un processo in corso: la Difesa, dopo quello che è successo in Ucraina e in Medio Oriente, evolve".

 

 

Per quanto poi riguarda la costituzione di un esercito europeo, conclude Crosetto, "bisognerebbe parlare di qualcosa di diverso dalle forze armate nazionali. Per costruirlo ci vogliono 25-30 anni. Qual è il modo più semplice per avere forze armate europee? È usare il sistema della Nato: tu hai forze italiane, spagnole, francesi, inglesi e le rendi inter-operabili, cioè insegni loro a lavorare insieme come se fossero la stessa cosa. Con lo stesso modo con cui hai costruito la Nato costruisci le forze armate europee, che alla fine avendo un unico centro di comando e controllo sono in grado di muoversi come se fossero una cosa sola".

 

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