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Osho ad Atreju, "La differenza tra magistrati e vignettisti"

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"Il segretario del Pd Elly Schlein ha rifiutato l'invito ad Atreju? Ha sbagliato a non venire, quando venne Letta prese più applausi qui che alla Festa dell'Unità". La risolve con una battuta, Federico Palmaroli in arte Osho , il celebre vignettista ospite ad Atreju. E con la consueta ironia, strappa applausi e risate alla platea "di casa sua".

Incalzato dal capogruppo FdI del I Municipio di Roma Stefano Tozzi, il vignettista non nasconde le sue preferenze in fatto di politica, e graffia: "Ognuno di noi ha il suo pensiero politico, è inevitabile - dice dallo sgabello sul palco - Ce le hanno anche i magistrati. L'importante è che non emerga quando fai il tuo lavoro: però certo, se emerge per un vignettista stica… se emerge per un magistrato forse è un problema". Prima ovazione.

 

 

 

"Quando ho cominciato si dava per scontato che io fossi di sinistra, e quando si scoprì che non era esattamente così c'è stato un corto circuito - spiega -. E si è avuta la pretesa che io fossi super partes. Cosa che cerco di fare, ma sono onesto e dico che un condizionamento c'è sempre". E infatti su alcuni personaggi, spiega Palmaroli, "mi concentro di più. Sono contento ad esempio che Di Maio stia riemergendo, è una fucina senza fondo".  Sciorina subito una vignetta dove uno sceicco chiede all'ex leader del Movimento 5 Stelle: "Precedenti esperienze nel settore del gas?". E lui: "Mi sono occupato di bibite gassate nel golfo di Napoli".

 

 

 

Non manca una battuta sul tema caldo del patriarcato: "Sono cresciuto in una famiglia tradizionale che non so se possa essere definita patriarcale - dice il vignettista - ma di certo con valori solidi, regole, rispetto, e penso di essere venuto su bene e mi è stato insegnato a rispettare le donne: bisogna vedere dunque se il patriarcato sia davvero la radice di ogni male". Nell'ironia di sinistra c'è più moralismo?, chiede il moderatore. "Secondo me più che moralismo è suprematismo, volersi aggiudicare il bene piuttosto che il male", ribatte Osho. Che ammette che le "coppie politiche per me sono sempre enorme fonte di produzione, i duetti fra Giorgia e Salvini ad esempio mi entusiasmano". Ma anche l'auto ironia è importante: "Scherzo anche su me stesso" chiosa citando poi il vero santone indiano Osho, da cui ha preso in prestito il nome: "Lui diceva 'Se diventi una barzelletta di te stesso sarai una risorsa per l'umanità', e io sono d'accordo".

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