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Acca Larentia, Gasparri contro Schlein: "Ci aiuta a trovare gli assassini?"

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"Roma, 7 gennaio 2024. E sembra il 1924. Presenteremo un'interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione". Elly Schlein si indigna sui social per i saluti romani alla commemorazione romana della strage di Acca Larentia, nella quale il 7 gennaio del 1978 nel giro di poche ore persero la vita tre giovani esponenti del Fronte della Gioventù, l'ala giovanile del Movimento Sociale italiano, per mano di "nemici" dell'ultra-sinistra.

Una delle pagine più cupe degli Anni di Piombo, una pagina di sangue ferita ancora aperta per tutto il mondo che si riconosce nella destra post-fascista cresciuta tra anni Settanta e Ottanta. Il rito del "presente", con il braccio destro teso in ricordo delle vittime, è (contestabile) tradizione che si celebre anno dopo anno, ma il video di quanto accaduto poche ore fa nella Capitale ha fornito il pretesto perfetto a Pd e 5 Stelle per chiamare in causa la premier Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia

Non a caso, il deputato Emiliano Fossi, anche segretario Pd della Toscana, ha parlato direttamente di "copertura per i neofascisti". "Acca Laurentia è stata una strage terribile degli anni di piombo e l'iniziativa bipartisan per ricordare le vittime rappresentava un segnale significativo rimasto purtroppo inascoltato. Ma se migliaia di neofascisti hanno potuto manifestare, contravvenendo apertamente alla legge vigente e davanti ai rappresentanti delle istituzioni, è perché ritengono di avere una copertura politica dalla destra al governo: e su questo hanno pienamente ragione dal momento che da Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Taianj, dopo ore dall'episodio, rimangono in silenzio". 

"L'adunata di centinaia di persone con il braccio teso davanti all'ex sede dell'Msi di via Acca Larentia, a Roma, fa impressione - conclude il dem Fossi -. Sembra la proiezione di un vecchio filmato in bianco e nero dell'istituto Luce e invece sono nitide immagini a colori di ieri. L'apologia di fascismo è un reato. Così come è vietata la ricostituzione di organizzazioni neo fasciste. Ieri si è avuta l'impressione di una sospensione di tutto quello che la Costituzione e le leggi prevedono. Il Ministro Piantedosi relazioni sull'accaduto". 

A rispondere direttamente alla Schlein (e indirettamente a tutti gli indignati del Pd) è Maurizio Gasparri, ex Msi e Alleanza Nazionale che in quel clima infuocato è cresciuto politicamente. "Alcuni modi di manifestare non sono consentiti dalla legge e quindi saranno valutati", premette il capogruppo al Senato di Forza Italia, a margine della conferenza stampa sui nuovi ingressi nel partito tenuta da Antonio Tajani. Gasparri ha voluto però sottolineare un altro punto: "Io dico che la Procura di Roma non ha fatto nulla in quarant'anni", evidenziando come "si sa tutto di quella vicenda, salvo il nome degli assassini. Io di questo sono indignato. Quindi, condannati i comportamenti sbagliati, vogliamo condannare pure gli assassini?". L'ex ministro infine si chiede: "La Schlein ci vuole aiutare nella ricerca dei colpevoli?". Un quesito che ancora oggi, 46 anni dopo, imbarazza gran parte del mondo di sinistra di ieri e di oggi.

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