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Fascismo, nei primi giorni del 2024 già 4 "allarmi regime" (ma nei sondaggi cresce solo Meloni)

Alberto Busacca
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Calma, compagni, calma. Nei primi otto giorni del 2024 siamo già arrivati a quattro allarmi fascismo. Uno ogni due giorni. Va bene che quest’anno ci sono le elezioni europee, ma si vota a giugno, mancano cinque mesi. O rallentate un attimo o non ce la potete fare. È come nel ciclismo, nessuno può pensare di iniziare la volata a dieci chilometri dall’arrivo...

L’allarme fascismo numero uno è arrivato proprio il primo gennaio. Neanche il tempo di mangiare gli avanzi del cenone e siamo stati travolti dalla solita onda nera (o meglio valanga nera, visto il periodo di vacanze in montagna...). Ovviamente stiamo parlando del caso Pozzolo, il deputato di Fdi che ha portato la pistola alla festa di Capodanno. La sinistra ha (legittimamente) sfruttato l’incidente per attaccare il centrodestra, collegando però subito lo sparo che ha ferito un ragazzo alla presunta passione per le armi della destra. Una destra armata e nostalgica.

Da Rosazza, provincia di Biella, passiamo a Maddaloni, provincia di Caserta. Qui, ai primi di gennaio, l’assessore Claudio Marone ha postato sui social una foto di Mussolini accompagnata da questo augurio: «Un anno di m... per tutti i comunisti». Il politico non risulta iscritto a nessun partito e il tutto poteva essere archiviato tra le trascurabili, per quanto grottesche, polemiche locali. Invece no. Invece l’Anpi, nel chiedere le dimissioni di Marone, ha voluto inserire questo episodio nel contesto più ampio del fascismo ritornante: «Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente delegittimazione, dapprima strisciante poi sempre più spudorata, della Resistenza. Tutto questo ha portato al moltiplicarsi di fenomeni e di iniziative che ammiccano al fascismo, che si ispirano a quella storia».

Totalmente ingiustificata e senza il minimo appiglio nel mondo reale è stata invece la polemica sul Museo Storico della Liberazione. Il 5 gennaio il Pd ha alzato un polverone perché i vertici scaduti non erano ancora stati rinnovati. «Vicenda incresciosa», hanno detto i compagni, «comportamento che offende la città di Roma, Medaglia d’Oro della Resistenza». Peccato che un ritardo nelle nomine sia del tutto normale, tanto che in passato c’erano state attese anche più lunghe senza che nessuno avesse nulla da dire. E infatti ieri è arrivata la comunicazione del ministero che chiude definitivamente il caso: Roberto Balzani, ordinario di storia contemporanea all’ateneo di Bologna ed ex sindaco di Forlì, è il nuovo presidente del Museo della Liberazione. Rinnovato anche il cda.

E infine, l’8 gennaio, è arrivato il polverone sull’anniversario della strage di Acca Larentia. Come scritto su Libero, la stessa manifestazione viene fatta ogni anno, con qualsiasi governo. C’è sempre il rito del “presente” e ci sono sempre i saluti romani. Quest’anno, però, i progressisti se la sono presa col governo. La manifestazione nostalgica, secondo loro, sarebbe stata favorita dal fatto che a Palazzo Chigi c’è un presidente del Consiglio “amico” dell’estrema destra. Un’assurdità, visto che rispetto al passato non è cambiato assolutamente nulla... Insomma, ogni motivo è buono per gridare al ritorno delle camicie nere. Certo, anche a destra ci mettono del loro, visto che il caso dello “sparatore” era onestamente un “assist” imperdibile. 

Ma altre polemiche sembrano proprio costruite a tavolino... Serve più misura, cari progressisti, oppure arriveremo a giugno con un’ottantina di allarmi fascismo. Alcuni sappiamo già che ce li dovremo sorbire per forza. Come quello che arriverà il 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo (prepariamoci ai soliti sermoni sull’«uso politico della memoria», cose tipo «la destra usa le foibe per coprire i crimini del fascismo...»). O quello tradizionale del 25 aprile («Perché la destra non riesce a dire la parola “antifascismo”? Il 25 aprile è divisivo solo per i fascisti...»). Ma, a parte questi appuntamenti fissi, cercate di limitarvi. Non più di un paio di allarmi fascismo al mese, magari concentrandoli tra la fine di febbraio e l’inizio di aprile, che è un periodo un po’ più libero... Anche perché, diciamo la verità, insistere con questa storia non è che vi porti molto bene. Avete visto l’ultimo sondaggio del lunedì del TgLa7? È dell’8 gennaio, dopo tutte le polemiche che abbiamo detto. Bé, Fratelli d’Italia guadagna lo 0,7%, arrivando al 29,2. Il Pd, al contrario, perde lo 0,3%, scivolando al 19,1. La morale è sempre quella: tanto antifascismo per nulla...

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