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Elly Schlein come Zakharova: da Pd e Cremlino stesse accuse a Meloni

Alberto Busacca
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L’eco del "presente" di Acca Larentia, con relativi saluti romani, è arrivato fino al Cremlino. Che ora usa le braccia tese per la sua propaganda. Dopo che il video della manifestazione è andato in onda su Rossiya 1, il principale canale televisivo del regime, ieri del caso si è occupata addirittura Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. «Il mondo», ha spiegato la Zakharova, in un post su Telegram, «deve saperlo: l’Occidente sostiene il regime di Kiev, tra le altre cose, perché i neonazisti, che sono amati e onorati nei Paesi della Nato, in Ucraina sono al potere». E poi: «La sera del 7 gennaio si è svolta a Roma, in via Acca Larentia, dove si trovava la sede del Movimento sociale italiano, partito neofascista dissolto nel 1995, la manifestazione annuale dei sostenitori di quell’ideologia. Sebbene il Msi non esista ufficialmente da quasi trent’anni, sono state le sue attività e i suoi sostenitori che in una certa misura hanno determinato le tendenze neofasciste della società italiana moderna».

RIECCO L’ONDA NERA
La portavoce ha quindi sottolineato che le immagini della manifestazione «hanno fatto il giro del mondo», mostrando «i partecipanti vestiti con camicie marroni e nere alzare il braccio nel cosiddetto saluto romano». E ancora, ecco un attacco ad Ignazio La Russa, accusato di essere «inquietante» per aver auspicato che la Cassazione faccia «chiarezza» sul saluto romano, alla luce di alcune sentenze contrastanti. Gran finale: «Ecco perché tutti tacciono quando, ad esempio, i veterani delle Waffen Ss, discendenti e fan dei collaboratori di Hitler che uccisero civili durante la Seconda guerra mondiale, marciano per le strade delle capitali baltiche. Ecco perché tutti tacciono quando politici e manifestanti gridano lo slogan nazista "Gloria all’Ucraina" o in casi come quello del 7 gennaio. Ecco perché i Paesi dell’Ue e della Nato votano a stragrande maggioranza contro la risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla lotta alla glorificazione del nazismo.

 

 

L’Occidente odia la Russia per la sua posizione di principio di non accettazione di ogni manifestazione di neonazismo». Insomma, la tesi russa è molto chiara: l’anniversario di Acca Larentia dimostra che l’Italia continua a tollerare i fascisti. E tutto ciò spiegherebbe, in pratica, perché il nostro Paese si è schierato al fianco dell’Ucraina. Il fatto è che, come abbiamo scritto su Libero anche ieri, su questa cosa dell’Italia che è tornata fascista il Cremlino parla la stessa lingua del Pd (oppure, a scelta, il Pd parla la stessa lingua del Cremlino...). E infatti, sempre ieri, i medesimi concetti sono stati espressi anche dalla segretaria dem Elly Schlein. «Questo inquietante tripudio di saluti romani e di deputati pistoleri», ha detto Elly mettendo tutto in un unico calderone, «mi porta a dire che il fascismo non è un’opinione ma un reato. La nostra sfida è quella di mobilitarci per fermare l’onda nera del nazionalismo». Intendiamoci, non è che il Pd sia davvero putiniano, ma indubbiamente, oggi, ad avere interesse a dipingere un’Italia in camicia nera sono i dem, i loro alleati europei (i socialisti ma anche i macroniani, che hanno chiesto alla Meloni di «condannare con chiarezza i gruppi neofascisti») e la Russia dello Zar. Uniti dalla voglia e dalla necessità di andare contro Giorgia. Per capirsi, in questi casi vale la vecchia regola: il nemico del mio nemico è mio amico...

SPETTACOLO PENOSO
Un’alleanza "de facto" contro cui ha puntato il dito anche Fdi. «Tutti», ha detto Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento Europeo, «dimenticano i morti innocenti di Acca Larentia e strumentalizzano contro la Meloni una commemorazione che si svolge nelle stesse modalità da quarantacinque anni. Tutti gridano all’inesistente "pericolo fascismo": la sinistra lo fa per riempire il suo vuoto programmatico, i macroniani per deviare l’attenzione dalle proprie difficoltà interne, i russi per giustificare la loro guerra di aggressione contro l’Ucraina. Uno spettacolo penoso». Il Pd, tra l’altro, insiste a puntare sull’onda nera anche se l’esperienza di Letta e tutti i sondaggi dimostrano che non porta voti (anzi...). Almeno, in Russia, questo problema non ce l’hanno...

 

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