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FdI tira dritto sulla Sardegna: regionali, la trattativa con la Lega

Antonio Rapisarda
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Una prima uscita da candidato in pectore del centrodestra “meno” Lega e Psd’Az, condita però da un estremo appello a quest’ultimi a partire presto tutti insieme. «Amici: il vostro posto è qui, non c’è altro posto dove potreste stare meglio, state al nostro fianco. E se avete un dubbio, che credo non ci sia, la cosa che vi chiedo è che lo sciogliate subito, per rispetto di tutti, dei nostri elettori, dei sardi».

Così Paolo Truzzu – sindaco meloniano di Cagliari e candidato indicato dal tavolo regionale alla presidenza della Sardegna (per la quale si voterà il 25 febbraio) – ha voluto lanciare, a Quartu sant’Elena e a pochi giorni dalla consegna delle liste, il proprio richiamo alla responsabilità agli alleati. I quali, almeno ad ora, non si schiodano dalla posizione di partenza: la ricandidatura del presidente uscente Christian Solinas. Tutto ciò in un dibattito – divenuto ormai “nazionale” – che vede intrecciarsi i potenziali destini di altre candidature a governatore, nonché il dibattito sul terzo mandato, attorno al fatto nuovo emerso dalle Politiche: il boom di Fratelli d’Italia. Partito che rivendica per ciò un peso maggiore nelle Regioni rispetto allo “schema” sancito dagli equilibri di cinque anni fa.

 

Cercare di risolvere al più presto il dossier Sardegna – dove i meloniani insieme agli azzurri, ai centristi e agli autonomisti chiedono un cambio al timone, con l’indicazione di Truzzu – è considerato il primo passo. Da effettuare, questo è l’obiettivo di FdI, senza traumi per la coalizione. A spiegarlo, proprio dal primo evento di piazza, il deputato Salvatore Deidda: «Non è una partenza di campagna elettorale. Il centrodestra sardo deve rimanere unito». Chiedere il passo di lato di Solinas, questo il chiarimento, «non è una bocciatura ma una staffetta. Con la Lega non c’è tensione, siamo e dobbiamo lavorare uniti».

A seguire la “chiamata” a leghisti e sardisti di Antonella Zedda, coordinatrice regionale di FdI, che ha evocato Tolkien: «Fate parte con noi della compagnia dell’anello, le porte sono aperte, vi aspettiamo, siamo qui». Segnali di distensione giunti da un evento a cui erano stati invitati anche Lega e Psd’Az: a cui alla fine non hanno preso parte. Ecco perché Truzzu si è rivolto a margine, senza citare direttamente il governatore, a chi non ha ancora accettato la decisione maggioritaria della coalizione: «Questo tira e molla non aiuta nessuno, il compito della politica è dare l’esempio e mettersi a disposizione degli altri». Messaggio che rappresenta una risposta al Psd’Az che il giorno prima aveva confermato Solinas come candidato (sostenuto anche dalla Lega) assicurando, allo stesso tempo, la volontà di non spaccare il centrodestra: non a caso la direzione del partito resta convocata in seduta permanente.

 

Nessun commento ancora da parte dell’uscente: per alcuni sembrerebbe vicino a una rinuncia sul modello di ciò che è andato in scena nelle Regionali in Sicilia (quando fu FdI a concedere l’avvicendamento) ma nulla ancora è stato deciso. Segnali che qualcosa nelle prossime ore potrebbe effettivamente accadere – magari un intervento dello stesso Salvini – sembrano condivisi dallo stesso Truzzu: «Aspettiamo novità ogni giorno».

Col fiato sospeso, in questo gioco di incastri, ci sarebbe pure il presidente uscente della Basilicata: l’azzurro Vito Bardi. Forza Italia vorrebbe che la coalizione puntasse ancora su di lui ma sia in FdI che (stavolta) anche nella Lega avanza la richiesta di un nuovo percorso. Davanti a tale ipotesi il viceministro della Giustizia Francesco Sisto ha difeso la gestione Bardi («Un eccellente presidente, non c’è motivo per non consentirgli di continuare a guidare la Regione») spiegando comunque che alla fine «non è mai accaduto» nel centrodestra che «una discussione diventasse una spaccatura. Alla fine troviamo sempre una quadra». Un segnale indicativo, che conferma l’istinto “unitario” della coalizione, è giunto sempre ieri da Bergamo. Qui i coordinatori regionali del centrodestra – Carlo Maccari per FdI, Fabrizio Cecchetti per la Lega, Alessandro Sorte per FI e Alessandro Colucci per Noi Moderati – «hanno condiviso, all’unanimità, il nome dell’avvocato Andrea Pezzotta quale candidato del centrodestra per le prossime elezioni amministrative». Una scelta, caduta su un civico proposto da FdI (ma in passato in giunta in quota “azzurri”), frutto «dell’unanime convinzione che si tratti della figura più indicata per vincere le elezioni e garantire alla città di Bergamo il miglior sindaco possibile».

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