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Giovanna Pedretti morta, Salvini: "La sinistra spietata coi deboli"

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Diventa un caso politico la drammatica notizia della morte di Giovanna Pedretti per probabile suicidio. La ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano era finita alla ribalta qualche giorno fa per una recensione di un presunto cliente della sua pizzeria Le Vigne, in cui l'utente si lamentava della presenza di gay e disabili ai tavoli vicini. Virale la risposta della proprietaria, che lo invitava a non presentarsi più nel suo locale.

Recensione e risposta, però, sarebbero state false, come accusato anche Selvaggia Lucarelli sui social, un artificio della Pedretti per guadagnare facile pubblicità positiva. Le ore di polemiche violentissime sui social hanno forse indotto la ristoratrice al tragico gesto: è stata trovata senza vita nel fiume Lambro. 

"La lezione degli ultimi giorni che arriva dalla sinistra e dai suoi giornalisti - è il commento, durissimo, del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini -: si possono attaccare un ragazzo mutilato da uno squalo, una pizzaiola sospettata di una recensione fake (oggi trovata senza vita), si possono usare un padre morto e una dolorosa storia familiare per ferire la premier, ma si omaggia la star di Hollywood che scappa dal processo a Matteo Salvini. A sinistra non cambieranno mai: spietati con i deboli e con gli avversari, servili con gli amici. Vergogna". Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture fa riferimento anche alla propria vicenda personale, con le accuse di Richard Gere nel processo Open Arms a Palermo che vede l'allora ministro degli Interni accusato di sequestro di persona. 

Anche Selvaggia Lucarelli, ovviamente, ha ripreso la notizia della morte della ristoratrice dando una sua sintesi: "Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo da un punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo. Tutta la stampa italiana va dietro al primo che dà la notizia senza verificare. Tutta - scrive la giornalista del Fatto quotidiano in una story sulla sua pagina Instagram -. Gli influencer la riprendono. La signora diventa l'eroina nazionale. La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking. Qualcuno dice che la notizia che è in home su tutti i giornali è falsa. Normale amministrazione ormai. Purtroppo. La signora viene trovata morta". 

Quindi, una sorta di autodifesa: "Aggiungo che si sta parlando di gogna, ma di fatto non c'era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social. Temo quindi che si sappia troppo poco dei pregressi, della storia personale. Come sempre del resto. I social sono pericolosi - conclude la Lucarelli - , la cattiva informazione è pericolosa, la superficialità è pericolosa. La distanza tra l'altare e la polvere è un nanosecondo".

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