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Paolo Gentiloni, tempismo sospetto: tesse la tela per tornare in Italia

Paolo Gentiloni

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«Nelle prossime settimane è fondamentale trovare l’accordo fra Consiglio dell’Ue e Parlamento europeo sulla revisione del Patto di stabilità». Coglie l’occasione della conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo di Bruxelles il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, per guadagnarsi la scena.

Un tempismo quantomeno sospetto per l’esponente dem in predicato di ritornare in Italia per tornare ai vertici del Pd. Gentiloni assicura che «questa settimana passeremo alla fase successiva della revisione della governance economica, con il voto sulla posizione del Parlamento europeo previsto per mercoledì e il primo trilogo. Dopo gli intensi negoziati in seno al Consiglio dello scorso autunno, ora abbiamo solo poche settimane per concludere con successo un accordo complessivo che possa essere adottato prima delle elezioni europee», ha detto Gentiloni.

 

 

Il commissario europeo agli affari economici si intesta i risultati positivi e imputa alla situazione geopolitica internazionali le difficoltà del momento. Gentiloni, nel corso della conferenza stampa al termine della riunione dell’Eurogruppo di Bruxelles, assicura che nei prossimi mesi «l’inflazione continua a diminuire e abbiamo buone notizie sul fatto che il mercato del lavoro rimane storicamente forte. Entrambi questi fattori dovrebbero sostenere una modesta ripresa della crescita quest’anno», ha assicurato.

 

 

«Tuttavia», mette le mani avanti, «l’incertezza rimane molto alta e i rischi per la crescita sono orientati verso il basso. Questi rischi derivano principalmente dal contesto geopolitico, come la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e il conflitto in Medio Oriente. Le ricadute di questo conflitto si ripercuotono sulle rotte marittime della regione. Se dovessero persistere o peggiorare, potrebbero esserci possibili implicazioni per i prezzi dell’energia e le interruzioni della catena di approvvigionamento, che potrebbero nuovamente alimentare le pressioni inflazionistiche. Anche se per adesso non sta accadendo, penso che dovremmo monitorare attentamente questi rischi», ha tagliato corto. Annunciando che a metà febbraio la Commissione presenterà il «potenziale impatto negativo di queste interruzioni sul Pil e sull’inflazione nel contesto delle nostre prossime previsioni invernali». 

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