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Casalecchio di Reno, imbarazzo per il candidato di Calenda: "Green Pass come le leggi razziali"

Carlo Calenda

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A Casalecchio di Reno, il Comune più popoloso della provincia di Bologna, non solo non si è raggiunta l'intesa tra il Pd e Azione ma il partito di Carlo Calenda per le elezioni amministrative di giugno sosterrà un No-Green pass.

I dem infatti hanno deciso di candidare l’assessore uscente Matteo Ruggeri. Un nome che però non piace a Serse Soverini, segretario provinciale di Azione, che lo considera una persona "non riformista" e che a sua volta accusa il Pd di "non aver fatto alcuna proposta di alleanza".

 

 

Secondo quanto riportano alcuni media locali Azione ha quindi deciso di sostenere Alex Zanella, candidato dalla storica lista civica di Casalecchio di Reno, rappresentata dal consigliere comunale di lungo corso Bruno Cevenini. "La sua è una candidatura civica e riformista che vuole superare le correnti partitiche e ideologiche che contrappongono gli schieramenti tradizionali", ha spiegato il segretario provinciale di Azione 24emilia.com.

Un annuncio che fa molto discutere. Alex Zanella, avvocato di 50 anni, già componente del Codacons oltre che tra i fondatori dell’Associazione libera degli amministratori di sostegno volontari, in passato, ai tempi della pandemia di Covid è stato un convinto No-Green pass.

 

 

In alcuni post pubblicati sui suoi profili social, Zanella ha definito il Green pass "il peggior atto di discriminazione in Europa dai tempi nazi fascisti, del governo di Vichy e delle leggi razziali", nonché una forma di nuovo apartheid. Ma Calenda non ha sempre criticato i No-Green pass?

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