Cerca
Cerca
+

Ilaria Salis "candidata": tam tam impazzito, chi vuole "salvarla"

  • a
  • a
  • a

Una scorciatoia politica per Ilaria Salis. La 39enne attivista antifascista in carcere da un anno in Ungheria potrebbe venire candidata alle Europee dal centrosinistra, per poterla tutelare anche a livello giudiziario. 

Il retroscena è del Giornale, secondo cui a lanciare la "missione-Europarlamento" è stato Carmine Barbati, consigliere comunale romano della lista civica del sindaco Roberto Gualtieri. "Il progetto potenziale parte da Roma - si legge. Come prevedibile poi il tam tam è cresciuto: ora nelle chat dem si dibatte dell’eventualità e non di una boutade".

Tutti, nel centrosinistra, si sono mobilitati nelle ultime settimane a favore della Salis dopo le immagini che l'hanno vista in catene con i ceppi ai piedi in un tribunale di Budapest. La donna è accusata di aver partecipato al pestaggio di due attivisti neonazisti nell'Honor Day organizzato nella capitale ungherese un anno fa, e rischia una condanna fino a 24 anni. Il governo italiano si è mobilitato ma la vicenda è spinosa: impossibile intervenire a livello tecnico sulla severissima legislazione ungherese, e la trattativa tra la premier Giorgia Meloni e il collega Viktor Orban per garantire alla detenuta un trattamento più rispettoso dei diritti umani (la Salis ha denunciato condizioni in carcere degradanti e umilianti) finora non ha ottenuto, per esempio, la misura dei domiciliari. Da qui, la vicenda ha preso una piega eminentemente politica, con le opposizioni scatenate contro il governo e "l'alleato" Orban.

"Non tutti nel Pd concordano. Alcuni intravedono aspetti positivi, altri no", spiega il Giornale, sottolineando come secondo "fonti del Nazareno la questione non è mai stata discussa". Lo stesso ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, in collegamento con Omnibus su La7 sabato mattina, ha smentito: "Non ne so nulla". Ma la suggestione è sul tavolo e se non dal Pd potrebbe essere raccolta da qualcuno più spregiudicato, a sinistra. Perché "se la maestra italiana detenuta in Ungheria dovesse essere prima candidata e poi eletta a Strasburgo e Bruxelles, potrebbe contare sull'immunità parlamentare". E in questi casi, si sa, vale tutto. 

Dai blog