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Genitori separati: come ripartire le vacanze estive dei figli

Marzia Coppola
Marzia Coppola

Avvocato matrimonialista, educata alla resilienza e alla libertà. Laureata in Italia e in Francia, ho continuato gli studi per diventare anche avvocato della Sacra Rota. Lavoro con l'Avv. Annamaria Bernardini de Pace e mi occupo di diritto di famiglia a 360 gradi (e più!). Convinta che anche dalla relazione peggiore si possa imparare qualcosa.

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L’estate si avvicina e, presto, i genitori separati dovranno organizzare la gestione dei figli per l’intero periodo di sospensione scolastica. A inizio/metà giugno, infatti, tutte le scuole interrompono le lezioni scolastiche sino al nuovo anno accademico che inizierà a settembre.

Ecco, quindi, che mamma e papà devono districarsi nell’ormai esorbitante offerta dedicata ai minori: campus sportivi, oratorio, corsi di lingue straniere, full immersion sportivi e così via. Tutti alla ricerca di soluzioni per i figli, che rappresentino opportunità di intrattenimento, di formazione, di svago e di socializzazione. 

Individuato il campus estivo, i genitori iscriveranno i figli e ripartiranno tra loro i relativi costi (nella misura indicata nel provvedimento di separazione/divorzio emesso dal tribunale oppure nell’accordo che mamma e papà hanno trovato proprio per definire i loro rapporti genitoriali ed economici). 

Alcune famiglie, che possono contare sul sostegno degli ascendenti, decidono di portare i figli al mare o in montagna con i nonni che, quindi, per un periodo più o meno lungo, si occuperanno dei nipoti. Mamma e papà cercheranno di raggiungere i minori nel fine settimana, sempre che i rapporti con i nonni (o con i suoceri) siano distesi. 

Ho visto anche alcune famiglie prendere in locazione un immobile al mare per l’intero periodo estivo e organizzare affinché i figli fossero seguiti da una baby-sitter, sempre raggiungendo i bambini a fine settimana alternati per trascorrere il weekend con loro. Il lunedì, con la ripresa del lavoro, sarà nuovamente la baby-sitter a occuparsi della quotidianità dei piccoli.  Altrimenti, se solo uno dei genitori è impegnato con il lavoro, mamma e papà potranno decidere che quello dei due che non lavora gestisca i figli anche per l’intero periodo estivo (fatte salve le settimane di vacanza alle quali ha diritto anche l’altro genitore). 

Sia la mamma sia il papà (lavoratori o meno) hanno a disposizione alcune settimane (normalmente, da una a tre) in occasione delle quali organizzeranno la vera e propria vacanza estiva con i figli. Queste settimane possono essere consecutive, a seconda delle abitudini e delle necessità della famiglia. Infatti, per esempio, se un genitore è abituato a organizzare con i figli viaggi oltreoceano, varrà la pena prevedere che le settimane siano consecutive. Al contrario, sempre per fare un esempio, quando i figli sono piccoli potrebbe essere più opportuno ripartire le settimane in modo che non trascorrano troppo tempo senza l’uno o l’altro genitore. 
Tutto questo, normalmente, deve essere organizzato entro una data (fine aprile o maggio) affinché mamma e papà possano acquistare i biglietti aerei, prenotare gli hotel, i campeggi e così via. 

Le soluzioni, comunque sia, sono moltissime e davvero di ogni tipo. Si tratta di una questione per la quale mamma e papà possono avere bisogno dell’aiuto dei loro avvocati  per trovare la strada - che accontenti entrambi - per ripartire gli oneri e i costi di gestione. Il codice civile, infatti, non detta alcuna regola sul punto (se non il generico principio secondo il quale i due genitori hanno il diritto/dovere di occuparsi dei loro figli). Un aiuto esterno ed esperto, che possa prevedere i problemi prima che si verifichino e immaginare ogni possibile scenario, quindi, può essere davvero prezioso. 

avv. Marzia Coppola
Studio legale Bernardini de Pace
[email protected]

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