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Sanremo, La Russa contro il televoto: "Tutto un trucco, dipende da chi compra più call center"

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Ignazio La Russa dice la sua su Sanremo. A Festival concluso, l'esponente di Fratelli d'Italia nonché presidente del Senato ammette sì di aver visto la kermesse, ma di aver apprezzato in particolare una delle serate. "La terza serata, quella con le cover, mi è piaciuta molto. La prima sera mi sono collegato a metà ma mi sono addormentato perché era un po' noiosa". Raggiunto dai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio 1, La Russa si sbilancia anche sulla sua esibizione preferita. Quella di Rose Villain

"La canzone che ho apprezzato di più è quella di Rose Villain". Invece qualche dubbio lo nutre sul brano della vincitrice: "La canzone di Angelina Mango è carina, molto orecchiabile, non credo passerà alla storia ma è un pezzo simpatico e carino, come lo era quella di Geolier”. Ecco allora che intervistato da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro torna sulle polemiche legate al televoto. Polemiche che hanno preso di mira l'artista napoletano. La soluzione per La Russa è "il sistema che si utilizzava una volta, con le giurie chiuse in una stanza che non potevano neanche vedere il video così da poter dare il giudizio solo sulle canzoni: io tornerei a quel sistema lì".

 

 

La ragione è chiara: "Ascoltavano le canzoni e davano un giudizio su queste. Non davano un giudizio sulle frasi più o meno stereotipate che dicono i cantanti. Una al Centro, una al Sud e una al Nord. Il televoto puro? È tutto un trucco, dipende da chi compra più call center. So che è possibile che i call center influiscano sul voto. Un call center può fare quello che può fare un intero paesino. C'è chi lo usa di più e chi lo usa meno, non dico che qualcuno l’ha usato, io dico che preferirei un sistema a giuria scelta con i criteri dei sondaggi". 

 

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