Riscrivere la storia

Giorgia Meloni e Chico Forti, "vergognati": la balla dei fan di Di Maio

 "Difficile trattenere l'emozione". Era la sera del 23 dicembre 2020 e Luigi Di Maio, allora ministro degli Esteri del secondo governo di Giuseppe Conte, quello di Pd e Movimento 5 Stelle, annunciava alla Nazione con enfasi la svolta nel caso di Chico Forti, l'italiano detenuto negli Stati Uniti dal lontanissimo 2000 per omicidio. Un accusa di fronte alla quale il nostro connazionale si è sempre professato innocente.

Il grillino (che da lì a qualche mese avrebbe lasciato il Movimento, per fondare il suo velleitario partito "draghiano") dava per fatta la trattativa con le autorità americane per riportare l'imprenditore in patria. L'ex vicepremier ricordava il faccia a faccia decisivo con l'allora segretario di Stato americano Mike Pompeo ("L’ho incontrato appena arrivato alla Farnesina e se n’è occupato dal primo giorno") e sui social, alla sua maniera, esultava con un secchissimo "Ho una bellissima notizia da darvi: Chico Forti tornerà in Italia". E via di sottolineature del "lungo e paziente lavoro diplomatico" eccetera eccetera. 

 

 



Da allora però sono passati 3 anni, di silenzio sempre più imbarazzato. Ora l'annuncio della premier Giorgia Meloni, volata alla Casa Bianca dal presidente americano Joe Biden, svela la verità: Di Maio non aveva nulla in mano, se non delle generiche rassicurazioni che lui ha trasformato in dichiarazioni formali a puro scopo di auto-propaganda. La prova è il mutismo sull'argomento dello stesso ministro nei mesi successivi e oggi, dopo la conferma della Meloni. Perlomeno Conte, che all'epoca di Di Maio aveva espresso "soddisfazione", oggi fa i "complimenti al governo" e "alla nostra filiera diplomatica, all'ambasciatrice Zappia in particolare. Hanno lavorato bene. Su questo complimenti". Nessun cenno al suo ex uomo alla Farnesina, segno che evidentemente qualcuno non l'aveva raccontata giusta. 

 

 

 

Eppure, sui social, il popolo di centrosinistra lungi dal rallegrarsi per la notizia e l'iniziativa diplomatica del governo di centrodestra preferire spendersi in insulti a Chico Forti, più volte bollato sprezzantemente come "assassino" sebbene il caso giudiziario sia, come minimo, assai controverso secondo molti esperti e criminologi (Roberta Bruzzone in testa) e attaccare direttamente la Meloni. Più volte ricorre tra i commenti su X, l'ex Twitter, l'espressione "dovrebbe vergognarsi" per non aver citato proprio Di Maio, evidentemente ancora considerata dalla vulgata grillina l'artefice del successo. Chissà, molti dei commentatori staranno ancora festeggiando l'abolizione della povertà