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Di Cesare, dopo la Balzerani fa la vittima: "Intellettuali nel mirino"

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“Ci sono partiti politici che prendono di mira alcuni intellettuali, e in genere tutti quelli che non la pensano come loro”. Ecco che, dopo le polemiche scaturite dal suo post su X, Donatella Di Cesare prova la tattica del vittimismo. La colpa, neanche a dirlo, è della destra brutta e cattiva. Del resto, che problema c’è nel ricordare una stragista appartenuta alle Br? “La tua rivoluzione è stata anche la mia. Le vie diverse non cancellano le idee. Con malinconia un addio alla compagna Luna” aveva scritto, prima di cancellare il tweet pochi minuti dopo, sul social. 

Parole inaccettabili visto che riferite a una brigatista mai pentita e che aveva partecipato al rapimento di Aldo Moro. Inaccettabili per tutti, tranne che per la professoressa della Sapienza. “Sono stupita per questa bufera che si è sollevata. Ho reagito alla morte di Barbara Balzerani con un post molto breve ricordando il titolo di un suo libro” ha detto a LaPresse.

 

 

Insomma, tanto clamore mediatico per nulla secondo lei. La Di Cesare si sente addirittura una vittima dopo gli attacchi di alcuni esponenti del centrodestra: “. Questo mi inquieta e mi sconcerta. Perché nulla mi sta più a cuore della democrazia, che oggi vedo in pericolo. Sono sempre pronta a un dibattito aperto sugli anni Settanta. Sarebbe finalmente l’ora”.

 

 

Niente scuse, né tanto meno pentimento: “Appartengo a quella generazione, ma non ho mai condiviso in nessun modo i metodi violenti. Volevamo una trasformazione radicale della società, un mondo senza guerre, senza discriminazioni e ingiustizie sociali. Alcuni hanno preso la via della lotta armata. Nulla si risolve ricorrendo alle armi. Ma restano gli anni Settanta, una stagione anche di grandi conquiste, senza le quali l’Italia non sarebbe oggi il paese democratico che è e che deve restare” ha detto la Di Cesare per spiegare il motivo del suo post in memoria della terrorista rossa.
 

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