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Dossieraggio, Melillo: "Niente insinuazioni". Ma è bufera: in Commissione c'è anche De Raho

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Il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo parla del caso dossieraggio in audizione davanti alla commissione Antimafia. Melillo non vuole che il caso venga strumetalizzato, ma è un dato di fatto che i politici finiti nel mirino dei dossier sono in gran parte del centrodestra. "La richiesta di convocazione nasce anche da un esigenza dell’interesse pubblico a una informazione completa e obiettiva, che eviti letture strumentali e insinuazioni", ha affermato Melillo. Poi difende il suo ufficio: "L’ufficio che ho l’onore e la responsabilità di dirigere può dire di avere le carte pienamente in regola avendo sviluppato con grande impegno un’azione di profonda trasformazione dei metodi e delle prassi di lavoro, nella piena trasparenza delle scelte e con la condivisione unanime di tutti i procuratori distrettuali". A questo punto Melillo afferma: "Difficilmente il sottotenente Striano può aver fatto tutto da solo. Ne parlo con cognizione di causa, anche perché anche io sono stato oggetto di dossieraggio abusivo, visto che un fascicolo su di me fu trovato nell’archivio di Pio Pompa negli uffici che furono del Sismi. In ogni caso, elemento centrale dell’inchiesta del collega Cantone sarà proprio la definizione della figura e del sistema di relazioni di Striano".

Poi lo stesso Melillo ha voluto spiegare il motivo della sua convocazione: "La convocazione dinanzi alla commissione d’inchiesta risponde "all’esigenza di venire incontro agli interessi pubblici di un’informazione completa, obiettiva, capace di cogliere i fatti e i problemi ma anche per allontanare il pericolo di disinformazione, di speculazioni e di letture strumentali di vicende che riguardano delicate" funzioni statali. E ancora, sulle tempistiche che riguardano gli accessi alle banche dati, Melillo afferma: "Risultano accessi abusivi alle Sos avvenuti anche nelle scorse settimane e quindi per mani diverse da quelle attribuite oggi".

 

 

E beffa delle beffe ad ascoltare l'intervento di Melillo c'era anche Cafiero De Raho che al tempo dei presunti accessi illegali era procuratore antimafia. "Esserci è un mio diritto da parlamentare", ha affermato. Parole che rispondono ai dubbi sollevati da Forza Italia sull'opportunità di De Raho di presenziare all'audizione di Melillo. 
 

 

 

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