Cerca
Cerca
+

La manifestazione delle femministe? Sfregiare i cartelloni della Ceccardi

  • a
  • a
  • a

"8 marzo, Giornata internazionale della donna. Le femministe di sinistra all'assalto dei miei manifesti che promuovono il diritto alla parità dei sessi per tutte le donne": la denuncia arriva dall'europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi. Che in un post su Facebook ha scritto: "Ma come, invece di sostenere questa iniziativa, censurare il patriarcato islamico e andare a protestare sotto le moschee abusive, 'velano' la scritta 'In Europa hai gli stessi diritti di tuo marito'? Che ipocrisia, che cortocircuito imbarazzante!". 

Sullo stesso tema, la Ceccardi si è espressa durante il programma di Paolo Del Debbio, Dritto e Rovescio, su Rete 4: "Ho ascoltato delle parole di criminalizzazione della società occidentale, io ricordo sommessamente che tutti i diritti e le conquiste fatte dalle donne per prime sono arrivati in Occidente e se il resto del mondo pian piano si sta adattando a questa progressione di diritti è grazie alle conquiste occidentali. Sommessamente mi permetto di dire anche che hanno scelto loro di venire in Occidente, loro di venire in Italia. Non siamo noi ad aver scelto di abbracciare l'Islam e scelto di andare a vivere a casa loro, quindi in Europa e in Italia ci sono dei diritti, ci sono dei doveri, c'è una cultura che dev'essere rispettata". 

La Ceccardi ha quindi ricordato un caso in particolare: "Imporre a una bambina di 10 anni, com'è accaduto a Pordenone, di indossare il niqāb è una violenza, fatta ai danni di tante bambine. È vero, in Arabia Saudita stanno facendo tanti progressi, ma il problema è che in Europa vengono i più estremisti, i fondamentalisti che vogliono creare delle enclavi in certe città dove non si riconosce più l'Europa. Basta andare a Parigi, nelle periferie di Bruxelles, la polizia in certi quartieri e in certe banlieues come Molenbeek neanche entra e allora io dico di difendere orgogliosamente le nostre radici occidentali, non auto-castriamoci sempre, non abbiamo paura di quelli che sono i nostri simboli".

 

 

 

 

 

Dai blog