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Calenda, si consuma la vendetta: fuori dal listone per le Europee

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Emma Bonino e Carlo Calenda. In origine, questo fu il grande tradimento. Era l'agosto 2022 e tutti i partiti si stavano preparando alle elezioni politiche che avrebbero incoronato Giorgia Meloni Presidente del Consiglio. Ma l'agitazione nel centrosinistra era alta, con il Pd alla disperata ricerca di alleanze per reggere il più possibile nei collegi uninominali. E così, all'inizio del mese più caldo dell'anno, l'accordo per dar vita alla lista che avrebbe unito +Europa e Azione sembrava cosa fatta. Il tutto, con tanto di conferenza stampa. Ma Calenda, nel giro di tre giorni, fece capitolare il tutto, lasciando Emma Bonino con il cerino in mano. Una decisione che, come si vedrà dall'esito delle urne, peserà non poco dato che +E non riuscirà a raggiungere lo sbarramento del 3%.

E intanto Azione metteva in piedi la lista dell'ormai defunto Terzo Polo con Matteo Renzi. Un progetto che, nonostante i dati incoraggianti ottenuti alle elezioni, naufragherà in pochi mesi. Troppo ingombrante la figura dell'ex premier per uno con l'ego delle dimensioni di Calenda. 

 

 

Oggi, con le elezioni europee alla finestra, il leader di Azione ha provato ha cantare la serenata alla finestra di Emma Bonino. "Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano". Peccato che il richiamo alla leader di +Europa non abbia funzionato, anzi. Calenda si è visto sbattere la porta in faccia e la Bonino gli ha preferito proprio Matteo Renzi. Come riporta Il Tempo, è a buon punto la formazione di una lista europeista che possa superare la soglia di sbarramento del 4%. Un progetto che vedrà alleate le sigle di Più Europa, Italia Viva, i Libdem di Andrea Marcucci, i socialisti e Volt sotto la dicitura "Per gli Stati Uniti d’Europa". Degli Stati Uniti d'Europa che Calenda potrà solo osservare da lontano.

 

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