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Firenze, Eike Schmidt candidato per il centrodestra: perché il Pd trema

Tommaso Lorenzini
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In piena continuità con la propria vicenda professionale, Eike Schmidt annuncia dunque la propria candidatura a sindaco di Firenze, per la soddisfazione del centrodestra compatto nel sostenerlo e un’irritazione/preoccupazione palpabili in tutta la variegata e chiassosa sinistra fiorentina. «Oggi 6 aprile non solo celebriamo il compleanno di Raffaello Sanzio ma sciolgo la riserva e mi candido», annuncia ieri mattina il 56enne originario di Friburgo, attuale direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e fino a pochi mesi fa guida degli Uffizi che ha portato a numeri record.

La prossima settimana sarà a Napoli, chiederà l’aspettativa «ben prima dei termini di legge di 45 giorni» (si vota 8-9 giugno) per poi buttarsi nella campagna elettorale, «da metà mese sarò al 100% sul campo a Firenze». Città alla quale lo lega un legame antico: «Sono arrivato negli anni ’80, ci ho vissuto per il mio dottorato sul collezionismo dei Medici negli anni ’90. Grazie a Firenze che mi ha accolto, ho conosciuto anche mia moglie Roberta.

A Firenze ho vissuto le soddisfazioni maggiori dirigendo il museo più bello al mondo, gli Uffizi». Frasi di rito seguite poi da salate punture alla sinistra, in stile molto toscano: «Lo slogan della mia campagna elettorale? È una cosa superficiale, la cosa importante è il programma. So che c’è una candidata sindaca indicata in maniera monarchica dall’alto», cioè Sara Funaro, attuale assessore al sociale di Palazzo Vecchio, «indicata 8 mesi fa, che sul suo sito web non ha ancora pubblicato il programma. Mi sto chiedendo cosa abbia fatto in questi 8-9 mesi. Le alleanze elettorali nel centrosinistra? Sono una telenovela», riferendosi, oltre alla Funaro, a Stefania Saccardi in corsa per Italia viva, Cecilia Del Re con Firenze democratica, la lista di Tomaso Montanari (altro accademico con cui gli screzi sono frequenti) e Dmitrij Palagi per la sinistra radicale.

 

E ancora: «Io candidato paracadutato? Assurdità», riferendosi alle accuse dei “compagni” che bollano come incompatibile la scelta di correre per Firenze con la poltrona comunque assicurata a Napoli, «il Pd in queste settimane mi ha fatto pubblicità gratuita con oltre 50 comunicati stampa ed alcuni meme che sono diventati virali. Forse dovrei spiegare a tutti quanti che non sono il candidato del Pd, né contro il Pd ma mi candido per i fiorentini» «Un grande uomo di cultura, Schmidt, per la prima volta ce la giochiamo anche a Firenze», esclama il leader della Lega Matteo Salvini, con il fiorentino Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia che ribadisce: «Lo sosterremo con tenacia». «È la volta buona per cambiare colore politico all’amministrazione di questa città, ma soprattutto per cambiare verso alla pessima gestione di Firenze da parte di una sinistra incapace di visione, che ha trascurato in maniera grave e colpevole infrastrutture, mobilità e sicurezza», dichiara il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella.

A sinistra, è livore palpabile. Andrea Giorgio, responsabile della segreteria regionale del Pd e assessore del Comune di Firenze, sibila che «tutta la peggiore destra italiana è schierata con Schmidt con l’ambizione di colorare di nero la nostra città». Laconico l’uscente Dario Nardella: «Si candida contro insicurezza e degrado? Buona fortuna». Lui ne sa qualcosa, forse...

 

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