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25 Aprile, riecco il pericolo fascista: il governo non abbocchi

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Con la sinistra italiana, azzeccare il pronostico è fin troppo facile: basta prevedere il peggio. La settimana scorsa – con largo anticipo, ed era una scommessa già vinta in partenza – Libero vi aveva anticipato quale sarebbe stato il consueto refugium peccatorum: organizzare una gran chiassata antifascista in nome del 25 aprile. Non c’era e non c’è altro da mettere sul piatto per i nostri progressisti: l’Abruzzo è stato perso, la Basilicata non promette bene, la spallata al governo chi l’ha vista, il campo largo è defunto, Conte bullizza la povera Schlein (sempre più “assolta per non aver compreso il fatto”). E allora che si fa? Tre, due, uno: si grida al fascismo. E tutti gli sforzi sono volti a quella che potremmo chiamare la creazione del clima: hanno iniziato con il (non imperdibile) libro di Valentina Mira candidato allo Strega e trasformato in “caso”, e hanno proseguito, come Libero vi racconta oggi, con la sceneggiata del duo Bortone-Scurati. 

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